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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

29 June 2013

Sulla marzialità

La famiglia Yang, nei primi decenni del secolo scorso parlava di aspetto marziale ed aspetto civile: nel Tai Chi Chuan i due aspetti dovevano esserci entrambi, e/e, non o/o. Possiamo pensare all'aspetto civile come alla cura della persona, diremmo oggi: benessere, disciplina del benessere.
Se questo e/e fosse stato compreso dalle arti marziali, non avremmo tanti ex marzialisti, o sportivi, rovinati fisicamente, avrebbero dovuto tener conto della salute, propria e dei propri allievi, evitando allenamenti esasperati, inutili e dannosi.
Dall'altro lato molte forme di Qi Gong e di Tai Chi negli ultimi decenni sono divenute solo tecniche del benessere, ma non apportano tutti i benefici possibili nelle vite dei praticanti. Si, vero, le ricerche mediche parlano chiaro, queste due discipline fanno bene e le malattie che ne beneficiano son molte, pur tuttavia manca quel quid in più e sopratutto manca un miglioramento alla salute della psiche. Molti praticanti, tanti insegnanti, non hanno benefici e rimangono a livello psicologico degli esseri primitivi, coinvolti solo dal loro ego narcisistico, napoleonico. I napoleoni cadono sempre.
Questa carenza della personalità è dovuta alla mancanza di marzialità.

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Cosa intendeva la famiglia Yang per marzialità? Certo non andare in giro a spaccar la faccia agli altri, questa è la marzialità conosciuta solo al genere umano che da millenni si ammazza l'un l'altro, con ogni mezzo, dalle guerre devastanti, alle tragedie tra singoli, alle lotte in famiglia. I maestri della famiglia Yang non combattevano, neutralizzavano. Neutralizzavano chi provava ad attaccarli ed i libri di storia raccontano di tre generazioni di Yang inbattuti. È incredibile in un periodo dove il combattimento marziale era normale, noi avevamo i duelli. Impariamo nella vita che anche il più grande campione o la squadra più forte alla fine perde, come è possibile che la famiglia Yang sia imbattuta? La quarta generazione della famiglia Yang crebbe durante la rivoluzione cinese, dovette rimanere nascosta ed i tempi non erano più quelli dei duelli.
La soluzione al nostro dilemma l'abbiamo con l'applicazione dell'e/e: Marzialità e Benessere. Lo Yi ed il Qi. Il Qi fa bene, certo è l'energia che fluisce nel nostro corpo, se fluisce stiamo bene, il Qi Gong, il Tai Chi fanno fluire il Qi. Il Qi da solo non basta, il Qi è veicolato dallo Yi, dalla marzialità.
Lo Yi è la nostra mente, se è troppo marziale è troppo rigida, diventiamo ossessivi, seguiamo regole pedisseque, siamo intransigenti, ci alleniamo troppo. Se la mente è poco marziale siamo travolti dalla vita, ci abbandoniamo a letto la sera accorgendoci che non avevamo un attimo per noi stessi, siamo in balia degli eventi, non abbiamo Yi per far nulla.
Onore alla famiglia Yang, e/e, Yi e Qi. Se vi dicono, noi facciamo il Qi Gong medico, scappate, se vi dicono, noi facciamo il Tai Chi marziale, scappate...

Carlo Lopez
VI generazione famiglia Yang



4 comments:

Alessandro Orlandi said...

Sono perfettamente daccordo. Dopo tanti anni di kung fu con vari maestri ho conosciuto Chiara Lavezzari l'anno scorso che se non sbaglio è tua allieva. Purtroppo ho dovuto interrompere per un'operazione di ernia inguinale ma riprenderò nel prossimo corso.
Grazie

Pioggia Opportuna said...

Acc, spero allora di vederti presto e grazie

Carlo

Unknown said...

Bello leggerti! Bello scoprire vedere marzialità e benessere vicini, nella stessa riga.

ib

bettyboop said...

molto interessante e completamente in linea con quanto applichiamo nei nostri studi con il maestro. Interessante l'articolo sul respiro...e continuerò a leggervi.
grazie.