Abbiamo dei semi da donare alle persone.
Quando uno arriva da noi, scuola Internazionale, non riesce a comprendere il valore del Tai Chi e del Qi Gong perché può vedere solo il piccolo seme, non "vede" la pianta rigogliosa con i suoi rami che danno ombra e rifugio e i suoi frutti che danno da mangiare agli affamati. Vede un seme e non sa, non comprende che da quel seme la sua vita può cambiare, i suoi dolori possono cessare: può trovare una strada che lo tiene e porta verso una meta invece di procedere nella vita a tentoni senza consapevolezza di se stesso.
Il seme ha bisogno di un terreno per poter crescere, non potrà crescere nel deserto: l'allievo è quel terreno ed ogni allievo è un terreno diverso, se l'allievo è un deserto, io insegnante potrò innaffiarlo ogni giorno, ma il seme resterà seme. È inutile sprecare acqua nel deserto, darò l'acqua preziosa al terreno più fertile, cercando di fare crescere quanti più alberi posso fare crescere, ma sempre tenendo conto del terreno che ho a disposizione. Certo, ci sono insegnanti che fanno miracoli e riescono a fare crescere una pianta anche nel deserto, ma l'insegnante deve principalmente occuparsi del terreno che desidera far crescere il seme e forse, non vale la pena dedicarsi ad una sola pianta, ma a molte.
Quando l'allievo arriva e accetta il seme, qui inizia il lavoro di entrambi, il contadino dovrà annaffiare il seme, curarsi di esso ed il terreno dovrà far crescere il seme, è sicuramente un lavoro a due, ma il contadino non può che dare acqua al seme, curarsi di lui, ma la responsabilità della crescita è del seme che deve voler diventare pianta ed accettare la trasformazione, da potenziale allievo a albero maestoso e rigoglioso. Il tempo necessario non conta, ogni seme ha il suo tempo: non posso pretendere che una quercia cresca veloce come fa l'erba. Ognuno è importante, l'erba è fondamentale come è fondamentale la quercia, vanno coltivati entrambi.
È però il contadino che sceglie il seme e la nostra scuola ha semi rari, semi importanti da dare, i nostri insegnanti ci hanno messo anni e anni ad imparare a conoscere questi semi e questo è un bene per l'umanità perché l'albero che ne può nascere è profondo e vasto.
È triste quindi vedere qualche insegnante piantare semi "facili", che danno frutto subito perché il suo ego deve essere gratificato "immediatamente" e non è capace di attendere ed avere una relazione di crescita più lunga e profonda col proprio seme-allievo. Questi insegnanti dovrebbero cambiare scuola perché stanno truffando l'allievo che viene da noi per quei semi rari di cui ha sentito parlare e desidera conoscere e poi si ritrova in mezzo a sterpi ed erbacce...
Quando l'allievo arriva e accetta il seme, qui inizia il lavoro di entrambi, il contadino dovrà annaffiare il seme, curarsi di esso ed il terreno dovrà far crescere il seme, è sicuramente un lavoro a due, ma il contadino non può che dare acqua al seme, curarsi di lui, ma la responsabilità della crescita è del seme che deve voler diventare pianta ed accettare la trasformazione, da potenziale allievo a albero maestoso e rigoglioso. Il tempo necessario non conta, ogni seme ha il suo tempo: non posso pretendere che una quercia cresca veloce come fa l'erba. Ognuno è importante, l'erba è fondamentale come è fondamentale la quercia, vanno coltivati entrambi.
È però il contadino che sceglie il seme e la nostra scuola ha semi rari, semi importanti da dare, i nostri insegnanti ci hanno messo anni e anni ad imparare a conoscere questi semi e questo è un bene per l'umanità perché l'albero che ne può nascere è profondo e vasto.
È triste quindi vedere qualche insegnante piantare semi "facili", che danno frutto subito perché il suo ego deve essere gratificato "immediatamente" e non è capace di attendere ed avere una relazione di crescita più lunga e profonda col proprio seme-allievo. Questi insegnanti dovrebbero cambiare scuola perché stanno truffando l'allievo che viene da noi per quei semi rari di cui ha sentito parlare e desidera conoscere e poi si ritrova in mezzo a sterpi ed erbacce...
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