L'umanità è dotata di intelligenza. Se la natura ci ha dato questo dono, vuol dire che dobbiamo usarlo. È quindi contro natura trascurare la nostra intelligenza, la nostra consapevolezza.
Yi-Qi-Li propone sempre il GM° Chu, cioè, l'intelligenza, lo Yi, è la guida di energia e corpo.
Molti possono ribattere che c'è anche l'istinto e la spontaneità, ma ritengo che debbano sempre essere accompagnati dall'intelligenza (molti animali mostrano una bellissima connessione istinto-intelligenza nelle loro azioni); la loro unione può essere chiamata consapevolezza.
L'intelligenza può essere applicata ad ogni cosa, dal lavarsi i denti alla guida di un'automobile, dallo studio all'attività fisica.
Noi appassionati di Tai Chi e di Qi Gong cerchiamo di usare l'intelligenza nella nostra pratica e ci rendiamo conto dei benefici che questa ci dona.
A sostegno di quanto espresso porto 2 esempi.
Un uomo si ammala nel tempo di varie patologie, ma appena può torna a lavorare. Torna a lavorare anche quando gli mettono una valvola al cuore, ma muore dopo dieci giorni dall'intervento. Non possiamo giudicare la vita di un altro essere umano, ma possiamo fare tesoro della sua esperienza. Lui non si è fermato a pensare perché era spesso malato e non ha provato a chiedere altri pareri o a cercare altre cure. Ha seguito un copione preciso ed è morto a sessantanove anni.
Una donna va da un medico che le trova delle cellule tumorali e interviene asportandole. Poco convinta, va a chiedere un secondo parere. Quest'altro medico le dice che non ha nulla. Lei lo racconta al primo medico, ma costui asserisce che secondo lui bisogna togliere tutta la parte. Avendo usato l'intelligenza, adesso può scegliere con facilità il percorso da seguire.
L'uso della non intelligenza lo vediamo nel mondo che ci circonda, scelte scellerate, guerre che si allargano a macchia d'olio e l'uso della violenza come unica soluzione che l'umanità produce, ma non usare l'intelligenza è contro natura come lo è l'uso della violenza.
Coltiviamo l'intelligenza, la consapevolezza, in ogni momento della nostra giornata, osserviamo le nostre rabbie, le nostre paure, i nostri timori. Come nodi li sciogliamo col lume della consapevolezza e per finire notiamo come non possiamo mai usare violenza o reattività per sciogliere i nodi di un bandolo di fili.
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