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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

29 December 2013

Le carte dell'Infinito: Porte

Non sono affascinanti le porte? aperte, chiuse, da aprire, da chiudere, tra mondi ...

di più ancora i mondi,
restare sulla porta?
a far che?
paura?
no no
entra dai
vedrai che tutto cambierà
la porta serve per un attimo
un istante
vuoi restar li per l'eternità?
entra!

22 December 2013

Le carte dell'Infinito: il tatto ... toccare

Tatto, tocco
dolce carezza
vellutato amore
mamma?
toccami
sono il tuo bimbo
te ne sei dimenticata?
Ragazzo, non mi carezzi più...
il mio amore dolore ora è
Leone che tocca
uccello in volo
tocca l'aria
scender librando
con il vento carezzevole
il mondo ci tocca!
tutto il mondo
tutta l'energia
sempre

05 December 2013

Le carte dell'Infinito: Compleanni

Compleanni
ogni anno son 6 miliardi di compleanni
6 miliardi di anni ogni anno
sembran tanti
eppure son solo un anno
anno dopo anno
la vita passa
nacqui, morì
tutto li
quanti respiri in un anno?
milioni
6 miliardi di milioni di respiri in un anno
peccato
pochi profondi
ci provo un po'
aahhhh
che bel respiro ora questo
che felice compleanno!

03 December 2013

Le carte dell'Infinito: Autorizzarsi

Autorizzarsi
Darsi un permesso, le leggi son sacre
come posso io misera infrangerle?
Debbo seguirle
supinamente
accidenti
che vita grama
piena di leggi
fatte da chissà chi
fatte da me
e si certo, fatte da me
ed adesso per infrangerle
o al limite per riuscire a sopravvivere
devo autorizzarmi!
hahaha, ma che sciocca la mia vita...

26 November 2013

Le carte dell'Infinito: La gentilezza

Gentilezza non è poesia
gentilezza è naturalezza
vuoi essere gentile?
non esserlo
e lo sarai
chi si occupa di essere gentile
gentile non lo è davvero
falso dentro egli è
falso davvero
sii feroce
sarai gentile

21 August 2013

Vedove nere

Un tempo nei paeselli le vedove nere occhieggiavano sull'uscio delle case. Ricordo da ragazzo nelle feste di famiglia a Cassano Murge il timore che incutevano con il loro giudicare dall'alto della loro saccenza. La strega di Biancaneve ben ritrae queste vedove.
Oggi nelle città non si vestono piú di nero, sono molto colorate, sono dappertutto, nella posta, negli uffici, nelle code, e li che vanno a gongolarsi della loro vedovanza.
Hanno tutte una cosa in comune, il marito morto; più son gli anni del trapasso e più alto è il loro rango. Han sorrisi e buoni consigli per tutti, non smettono di parlare, fra di loro fanno a gara a mostrare le loro disavventure, le loro vite straziate, i mariti morti e mai si saziano del gusto del trionfo, quasi consapevole, della loro vittoria sull'uomo. Uomo che ancora stupido cerca di mostrare la sua superiorità di maschio, ma più la mostra e più probabilità ha di finire preda di una delle nostre vedove nere.
Mio padre arrivò nel suo profondo pensiero filosofico a teorizzare il bisogno della donna sciocca, certo intendeva un donna capace di andare al di là della vedova nera, capace di evolvere e gioire assieme al proprio uomo.

Carlo Lopez

18 July 2013

About martiality

During past century last decades, Yang family talked about martial and civil aspects: in Tai Chi Chuan there must be both aspects, and/and, not or/or.
We can think civil aspect as the cure of the person, nowadays we could call it wellness, wellness cure.
If this and/and had been understood by martial arts, we would not have so many ex martial artists, or sportsmen, physically hurt,  they would have considered their own and their students’ health, avoiding exceeding trainings, useless and harmful.
On the other hand, many Qi Gong and Tai Chi forms in these last decades have become only wellness techniques, but they do not bring all the possible advantages in the practitioners lives.
It is true that medical researches clearly state that these two disciplines are healthy and many diseases are relieved by them, but still something is missing and, specially, an improvement of psychic health is missing. Many practisers, many teachers, have no advantages and psychologically they remain primitives, only involved by their narcissistic ego; once we could have called it napoleonic, today we could say berlusconic. Napoleons always fall down
This scarcity of personality is due to the lack of martiality.
What did Yang family mean with martiality? For sure not going around beating people, this kind of martiality is the only one known to mankind who have been killing each other for thousands years with any mean, devastating wars, tragedies between single persons, fightings inside families. Yang family masters did not fight, they neutralized. Neutralized the ones who tried to attack them, books tell of three generations of undefeated Yangs. This is unbelievable for a period when martial fighting was common, we had duels.
Let us learn that in life even the greatest champion or the strongest team loses in the end. How is it possible for Yang family to stay undefeated? Yang family fourth generation grew during Chinese revolution, had to stay hidden and times of duels were over. We have the solution to our dilemma by applying and/and: Martiality and Wellness. Yi and Qi. Qi is healthy, sure, it is the energy flowing in our bodies,  we are fine when it flows, Qi Gong, Tai Chi make the Qi flow.
Qi alone is not enough, Qi is vehicled by the Yi, by Martiality.
The Yi is our mind, if it is too martial is too stiff, we get obsessive, we follow mere rules, we get inflexible, we train too much.
If the mind is not martial enough we are overwhelmed by life, we go to bed at night realizing we have not had a minute for ourselves, we are at mercy of events, we have no Yi enough to do anything.
Honors to Yang family, and/and, Yi and Qi. If you are told, we do medical Qi Gong, run, if you are told, we do martial Tai Chi, run...

Carlo Lopez

Yang family VI generation

29 June 2013

Sulla marzialità

La famiglia Yang, nei primi decenni del secolo scorso parlava di aspetto marziale ed aspetto civile: nel Tai Chi Chuan i due aspetti dovevano esserci entrambi, e/e, non o/o. Possiamo pensare all'aspetto civile come alla cura della persona, diremmo oggi: benessere, disciplina del benessere.
Se questo e/e fosse stato compreso dalle arti marziali, non avremmo tanti ex marzialisti, o sportivi, rovinati fisicamente, avrebbero dovuto tener conto della salute, propria e dei propri allievi, evitando allenamenti esasperati, inutili e dannosi.
Dall'altro lato molte forme di Qi Gong e di Tai Chi negli ultimi decenni sono divenute solo tecniche del benessere, ma non apportano tutti i benefici possibili nelle vite dei praticanti. Si, vero, le ricerche mediche parlano chiaro, queste due discipline fanno bene e le malattie che ne beneficiano son molte, pur tuttavia manca quel quid in più e sopratutto manca un miglioramento alla salute della psiche. Molti praticanti, tanti insegnanti, non hanno benefici e rimangono a livello psicologico degli esseri primitivi, coinvolti solo dal loro ego narcisistico, napoleonico. I napoleoni cadono sempre.
Questa carenza della personalità è dovuta alla mancanza di marzialità.

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Cosa intendeva la famiglia Yang per marzialità? Certo non andare in giro a spaccar la faccia agli altri, questa è la marzialità conosciuta solo al genere umano che da millenni si ammazza l'un l'altro, con ogni mezzo, dalle guerre devastanti, alle tragedie tra singoli, alle lotte in famiglia. I maestri della famiglia Yang non combattevano, neutralizzavano. Neutralizzavano chi provava ad attaccarli ed i libri di storia raccontano di tre generazioni di Yang inbattuti. È incredibile in un periodo dove il combattimento marziale era normale, noi avevamo i duelli. Impariamo nella vita che anche il più grande campione o la squadra più forte alla fine perde, come è possibile che la famiglia Yang sia imbattuta? La quarta generazione della famiglia Yang crebbe durante la rivoluzione cinese, dovette rimanere nascosta ed i tempi non erano più quelli dei duelli.
La soluzione al nostro dilemma l'abbiamo con l'applicazione dell'e/e: Marzialità e Benessere. Lo Yi ed il Qi. Il Qi fa bene, certo è l'energia che fluisce nel nostro corpo, se fluisce stiamo bene, il Qi Gong, il Tai Chi fanno fluire il Qi. Il Qi da solo non basta, il Qi è veicolato dallo Yi, dalla marzialità.
Lo Yi è la nostra mente, se è troppo marziale è troppo rigida, diventiamo ossessivi, seguiamo regole pedisseque, siamo intransigenti, ci alleniamo troppo. Se la mente è poco marziale siamo travolti dalla vita, ci abbandoniamo a letto la sera accorgendoci che non avevamo un attimo per noi stessi, siamo in balia degli eventi, non abbiamo Yi per far nulla.
Onore alla famiglia Yang, e/e, Yi e Qi. Se vi dicono, noi facciamo il Qi Gong medico, scappate, se vi dicono, noi facciamo il Tai Chi marziale, scappate...

Carlo Lopez
VI generazione famiglia Yang



06 May 2013

Il bicchiere


Il bicchiere è un contenitore, la sua utilità risiede nel fatto che è cavo, la sua funzione risiede nel poter essere riempito. La sua comodità risiede nella maneggevolezza e nel non rovesciarsi facilmente.
Alcuni bicchieri hanno poca maneggevolezza e si capovolgono facilmente perdendo contenuti preziosi e arrecando danni. Fa parte della maneggevolezza il fatto di poter essere presi con facilità, tenuti in mano con agio e bevuti con gesti aperti e diretti.
Il bicchiere è utile se non è già pieno. Se noi siamo assetati ed il bicchiere è pieno di buon vino, diventa inutile, dobbiamo svuotarlo prima. Potremmo morir di sete se non lo facciamo.
La funzione del bicchiere è quella di esser riempito nel momento del bisogno, un bicchiere vuoto è un buon bicchiere, ma un bicchiere di cui al momento non abbiam bisogno non serve, anzi è di impiccio e dobbiamo trovargli un posto e questo ha un costo economico: un bicchiere va riposto vuoto e pulito.

La conclusione è che il bicchiere è utile solo quando ne abbiamo bisogno, può essere riempito ed è facile da manovrare.

Siamo esseri umani che hanno tre sistemi: testa, pancia e cuore.
Tutti e tre sono dei bicchieri, il nostro pasto quotidiano deve essere fatto attingendo da questi tre bicchieri.

Il cervello è come un bicchiere.
Quando è troppo pieno trabocca: noi lo teniamo sempre pieno, cerchiamo vini prelibati, ma spesso abbiam bisogno di acqua e non riusciamo a svuotarlo, abbiam paura a svuotarlo così resta sempre pieno di pensieri. Vogliamo una nuova idea, una soluzione ad un problema? Impariamo a riporre il bicchiere vuoto e pulito.
Poi, come il bicchiere non deve essere rigido e non deve farci cadere ogni volta in stati di stress o depressivi, deve esser maneggevole e facile da usare, immediato.
Teniamo il nostro cervello vuoto e pulito, sarà sempre pronto all'uso, funzionale.

La stomaco e la pancia anch'essi funzionano come un bicchiere, devono esser vuoti per potersi riempire. Chi conosce il vino non riempie mai il bicchiere, anzi col vino rosso la maggior parte del bicchiere deve rimanere vuoto si da assaporarlo con più gusto: il vuoto accentua il gusto. Tale il nostro stomaco amerebbe fosse fatto con lui quando ci cibiamo di buone pietanze. Invero andrebbe sempre non riempito troppo: come il bicchiere troppo pieno trabocca, cosi lo stomaco troppo pieno cerca di traboccare col vomito.
Spesso però il vomito, la nausea non son dovuti all'eccesso di cibo materiale, ma ad altri eccessi, di impegni ed agli eccessi emotivi. In questi casi molti somatizzano sullo stomaco.

Ed il cuore? Il cuore ama essere pieno, ma anche qui i consigli sono gli stessi del bicchiere, non riempiamolo troppo e gustiamone il contenuto. Nel caso del cuore il contenuto è uno solo: amore. Un nettare prelibato. Questo è un vero nettare perché ringiovanisce, rende leggeri. Vien detto: "ho il cuore colmo d'amore". Purtuttavia noi col tempo contaminiamo il nettare con altri liquidi, non versiamo null'altro nel cuore! Il bicchiere del cuore deve rimanere incontaminato.
Molte volte si contamina irreparabilmente e noi non vogliamo versar via il veleno, magari l'altro o l'altra si rivelano poco adatti a noi, oppure sono andati via. La regola è sempre la stessa, dobbiamo svuotare e lavare il bicchiere prima di riempirlo nuovamente. Se non trovate amore, non avete svuotato il bicchiere! Assaggiate però bene il contenuto prima di buttarlo, non buttate via nettare prezioso!
Quante persone non si accorgono di avere il bicchiere del cuore, quante altre di avere accanto nettare puro per riempire il proprio bicchiere ed invece cercan qualche marca speciale che in realtà non esiste.
Spesso poi si continua a bere tutta la vita veleno che sembra nettare...

Ricordate, siamo soddisfatti solo se regolarmente beviamo dai tre bicchieri, ci si ammala se non si segue questa regola.
Se beviamo solo il bicchiere della testa, del lavoro, un giorno finiremo per pentircene. Anche chi beve amore prima o poi deve toccare cibo!

Per finire vi è l'annosa questione del bicchiere mezzo pieno e del bicchiere mezzo vuoto. Molti amano dire: "Io vedo il bicchiere mezzo pieno", e qui si sbaglia, se vedo il bicchiere mezzo pieno vuol dire che invero si desidererebbe il bicchiere pieno. Ci si vorrebbe ingozzare, ma si fa di mal comune mezzo gaudio!
Quel che ci viene versato nel bicchiere è sempre la dose giusta, capire perché è un nostro problema...

Ben diceva l'antico saggio taoista Lao Tzu: l'utilità del bicchiere sta nella sua parte cava.