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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

26 October 2018

Mente di principiante

Chi ha forte interesse nella pratica del Tai Chi prima o poi si trova di fronte a un problema: la sua voglia di imparare cose sempre nuove, sempre interessanti, lo blocca. La vita è a cicli: c'è il ciclo dell'anno solare, il ciclo giornaliero, il ciclo respiratorio. La mente razionale invece vede la vita come una linea retta e fa confusione. Molti addirittura spiegano che i cicli riguardano solo le donne perché queste sono più legate al ciclo lunare a causa del ciclo mestruale: nulla di più errato. I cicli sono "cicli produttivi" e sono base fondamentale dell'esistenza umana: l'anno produce cibo per il sostentamento di tutti, il respiro produce ossigeno ed energia per farci vivere, il ciclo mestruale porta a nuove nascite per continuare la specie.

L'allievo deve comprendere che anche l'apprendimento è un ciclo, non una linea retta. Chi vede la linea retta non impara mai, chi vede e fa suo il ciclo, ogni volta progredisce e ottiene il "frutto" del ciclo. Questo significa che ogni "didattica" che il Tai Chi offre va "rivissuta" e rimparata ciclicamente. Mai dire: "Ah, ma questo il maestro l'ha già fatto!"; certo che il maestro l'ha già fatto, ma lo rifà per impararlo lui stesso. Che l'allievo lo segua o no, non è sua responsabilità.

23 October 2018

Accendere un fuoco

Accendere un fuoco.

Per fare un fuoco ci vogliono carta, paglia, rametti, bastoncini, tronchi, sempre più grossi.
Così è quando si crea qualcosa, ad esempio una associazione nazionale di Tai Chi. All'inizio i tronchi non servono, anzi sono dannosi, meglio tenerli lontani dal fuoco altrimenti lo soffocano. Serve paglia, gente paglia che dà un immediato bagliore e ravviva e dia la possibilità ai rametti secchi di ardere.

Solo quando abbiamo una solida brace, allora, i grossi tronchi vengono posati e sono l'anima del fuoco duraturo. Spesso sono quegli allievi che fanno molta fatica a imparare e anche come insegnanti all'inizio non ingranano, ma una volta che il fuoco attecchisce in loro, restano gli assi portanti con cui vive a lungo e gli insegnanti paglia, carta, rametti non servono più e vanno naturalmente per la loro strada. Naturalmente li ringraziamo per l'importantissimo lavoro svolto.

18 October 2018

Trentacinque anni dopo


Ero giovane allora, mi avviai al Pime a Milano. I missionari a quel tempo organizzavano un corso di Tai Chi! Anzi, alla mia prima lezione vi era anche un missionario. Facemmo un paio di anni assieme, lui era costante ed attento alle lezioni di Ermanno Cozzi, proprio come me. Guardavo il maestro fare questi movimenti lenti, fluidi ed ogni volta mi stupivo della loro bellezza. Il Tai Chi era l'espressione più alta del mistero che ai tempi aleggiava fra noi giovani sulla cultura Orientale. Si, anche lo Yoga aveva il suo fascino, le sue posizioni immobili contrastavano con la nostra cultura sempre in movimento, erano affascinanti, quasi surreali. Il Tai Chi però era magico: chi aveva inventato questa cosa di muoversi lenti, di fluttuale leggeri nell'aria, di respirare piano, in armonia col cosmo? Sicuramente un genio, l'Einstein orientale. 

Comparare Einstein e Chan San Feng è utile e bello, due saggi a confronto in due culture dissimili, uno con la sua formula e=mc al quadrato ci dice che il mondo è energia e l'altro inventando il Tai Chi ci insegna ad essere energia.

Era il 18 Ottobre 1983, la mia prima lezione di Tai Chi.

04 October 2018

Le pietre sul passato


Nella Valle del Tao* si possono trovare delle pietre, esse sono le "pietre messe sul passato". Possono essercene molte, sono situazioni non risolte, rabbie e -non perdono-. Prendiamone una in mano, abbracciamola e sentiamo col cuore chi c'è dietro, dentro questa pietra. Chiediamo alla consapevolezza di spiegarci il significato che non abbiamo compreso di quella situazione. Perdoniamola e perdoniamoci finché la pietra non si dissolve.

Una donna chiede: "Maestro mi può dare una mano: ci sono delle situazioni della mia vita passata che io non riesco a perdonare, ci ho provato ma non ci riesco. Come si fa? Che lavoro bisogna fare su se stessi?"

Pioggia Opportuna: "senza perdono si sta male e questo l'hai capito. Perdonare non vuol però dire pensare di aver ragione e dall'alto di questa ragione dimostrare clemenza. Perdonare vuol dire capire che, in fondo, l'altro non ha fatto nulla, che la vita ha portato a quella situazione ed è meglio ora scioglierla. Se tu perdoni convinta d'aver ragione non perdoni e nulla cambia. Il perdono è quindi la richiesta di uno "scioglimento" di quello che è accaduto. Fai questa richiesta allo spirito, a quella entità in cui tu credi. E poi ascolta nella tua mente cosa fare per sciogliere il passato."

Un uomo chiede:
"Considerando che il passato non puoi cambiarlo, mentre il futuro si.... direi di metterci una pietŕa sopra ed amen"

Pioggia Opportuna:
"Il passato grava nella mente delle persone, se ci metti una pietra sopra resta comunque nell'inconscio creando nel futuro gravi danni. Quante persone malate o depresse o che soffrono d'ansia solo per non aver sciolto il passato!"

L'uomo ribatte:
"Ed è sbagliato (secondo me). Il passato è qualcosa che in nessun modo potrai cambiare. Ti segna. Ti porta dolore, rimane lì ed ogni tanto, a volte, spesso riemerge. L'importante è saperlo gestire. Fare tesoro ed esperienza del passato, ma mai permettergli di modificare in peggio il futuro"

Pioggia Opportuna:
"Il passato si può sciogliere, ogni errore alla luce della consapevolezza si disfa e ci lascia liberi. Il detto "mettere una pietra sopra il passato" già in sé dice tutto perché, quella pietra resta, grava, anche se magari inconsciamente sul nostro presente."

*La Valle del Tao e la rappresentazione di sé stessi in forma di ambiente con animali, alberi e ogni cosa che si mostra in essa.