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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

25 March 2015

La meditazione del Lago

Siamo in una Valle, la Valle del nostro essere.


Camminiamo verso Nord, verso l'alto, osserviamo.

Stiamo cercando un Lago.

Diamo il benvenuto a qualsiasi elemento incontriamo.

Eccolo, Lago. Lo salutiamo e ci sediamo ad osservarlo.

Nel momento in cui ci sediamo un uccello si posa sulla nostra spalla sinistra.

L'uccello si acquieta. Anche noi. L'acqua del Lago diventa immobile, la testa dell'uccello pure.

 Restiamo in profondo silenzio ed immobili per quanto vogliamo, anche per pochi secondi.

Al termine ringraziamo Lago e Uccello

22 March 2015

Narnia, una "Valle del Tao"

Il primo libro delle Cronache di Narnia, "Il Leone, la Strega, l'Armadio" è un bell'esempio di "Valle del Tao". Alcune delle mie annotazioni saranno più comprensibili a chi ha una minima conoscenza della "Valle", pur tuttavia il filo conduttore della vicenda ha profondi risvolti sulla vita di ognuno.
Mi rifaccio al film perché il libro l'ho letto molto tempo fa.


Quattro ragazzi si ritrovano in Narnia, un mondo fantastico. Vi entrano da un armadio, da una porta. Si entra sempre da una porta nel mondo interiore, mondo precluso dalla nostra coscienza, sempre vigile affinché si resti nel cosiddetto mondo reale. Ogni meditazione esige una porta, Narnia ne ha una: l'armadio. Anche Tolkien, nel Signore degli anelli, fa entrare i quattro hobbit protagonisti nella "Valle" di Tom Bombadill da un cancello di una lunghissima e inaccessibile siepe.
La porta segna il passaggio da un emisfero cerebrale ad un altro. Purtroppo viene troppo poco cercata nella nostra frenetica civiltà.


Siamo a Londra, seconda guerra mondiale, durante i violenti bombardamenti nazisti. I giovani venivano messi in salvo nelle campagne.
I nostri quattro protagonisti si ritrovano, soli e tristi in una bella tenuta. L'apertura della porta che da l'accesso a Narnia avviene grazie alla più piccola, quella che mantiene ancora in sé lo spirito puro dei neonati, ancora non corrotto dall'ego come i fratelli che litigano fra di loro. Il nostro bambino interiore, non ancora bambino vampiro.


La Valle al di là della porta è piena di neve, fredda. È come il loro umore, come il mondo in guerra, il mondo dove l'ego impazza: una Valle fredda è sempre interpretabile in questo modo.
La bambina che al termine sarà la regina dell'est, cioè del nostro lato Yang, incontra un Fauno (qui vi rimando ad un altro mio articolo, il labirinto del fauno). Il fauno ha gli zoccoli, è un quadrupede.


La piccola accende una scintilla di speranza portando il suo candore-calore nella Valle e il Fauno ne è subito influenzato, liberandosi dagli influssi dell'ego. Ego che Lewis, l'autore di Narnia, rappresenta con una donna, la regina di ghiaccio. Al fratello minore, il più turbato dalla guerra, che al termine sarà il re dell'Ovest, la nostra parte Yin, avviene di incontrarla subito appena fa il suo ingresso nella Valle, lui, il suo ego, tiene la Valle bloccata e l'incontro fra i due, non è casuale. Il lato uccello, la mente è turbata.


L'asse Nord-Sud della Valle è rappresentato dagli altri due fratelli, il maggiore diventerà il re del Nord, la testa, mentre la sorella sarà regina del Sud, la pancia. Nonostante i loro dubbi e le loro ansie, entrano bene in Narnia e ben presto assieme alla sorellina si avviano alla ricerca dell'elemento essenziale della Valle, il centro, il cuore, rappresentato da Aslan, il Leone. Ogni Valle è preda dell'ego senza lo spirito, senza il cuore.

I nostri tre ragazzi passano un altro elemento base della Valle: Fiume. Questo è ghiacciato, l'acqua, la vita non può quindi fluire, la causa è l'assenza dell'elemento equilibrante di Fiume: Fuoco. Non può esserci fuoco perché la regina del ghiaccio spegne ogni vita col suo mortale tocco, trasformando ogni essere vivente della Valle in pietra. Nella valli si trovavo tante pietre, sono tutti gli episodi della nostra vita accadutici che abbiamo voluto rimuovere senza usare consapevolezza per scioglierli, per capirli. La coscienza, l'ego, li rimuove, si difende così in maniera stolta e la persona perde vita man mano che la vita procede.

I ragazzi avvicinandosi al Leone, cioè all'equilibrio di acqua e fuoco, fanno sì che avvenga il disgelo, che torni il calore che scioglie il ghiaccio e rispunta dopo cento anni la primavera. Qui avviene un episodio che un adulto potrebbe trovare ridicolo, arriva Babbo Natale portando doni ai ragazzi. Eppure il simbolismo e profondo, Babbo Natale è il vecchio saggio, l'anno vecchio che finisce e quindi rappresenta il ciclo della vita che può ricominciare. 


Ogni ciclo porta doni, il ciclo produce sempre qualcosa. E i ragazzi ricevono questi doni, il Nord una spada, il simbolo della saggezza che taglia il vero dal falso, il Sud riceve un arco col quale decide di vita e morte come i nostri genitali, l'Est ha in dono una pozione guaritrice come la nostra mano destra sa fare. Manca sempre l'Ovest. Il ricongiungimento avviene quando tutti e quattro arrivano da Aslan, cioè sono ora al centro della Valle.

Sconfitto l'ego i quattro ragazzi sono ora re e regine e governano i loro punti cardinali, e Aslan è al loro centro. Ora la Valle è in perfetto equilibrio è la persona, (Una persona, una Valle) è completa.

L'autore purtroppo lascia che Aslan vada via e i nostri ragazzi si ritrovano fuori dalla Valle, fuori dalla porta dell'armadio e li vediamo alla fine del film bisticciare  ancora fra di loro. Senza Aslan questo è la normalità.


Nota per il Sud: Se il seme esce e la vagina accetta si ha vita esteriore.
Se il seme esce e si disperde o la vagina non accetta si ha morte esteriore ed interiore.
Se il seme non esce e la vagina accetta si ha vita interiore con l'orgasmo di entrambi.


18 March 2015

Uova Fritte

Nota introduttiva: questo articolo è pubblicato sul mio blog unicamente per fare audience; sono invidioso della mia amica Irene che ha raggiunto col suo blog di cucina vegana un milione di visitatori, quindi è un articolo che serve solo ad attirare polli. Se siete fra questi, cliccate su g+ che sta, rosso su bianco come le uova, da qualche parte sulla pagina.

Veniamo al contenuto del post, sul perfetto cucinare le uova fritte.

Prendete tre uova, non una di più, non una di meno, una per la testa, una per il cuore, una per la pancia.
Nel mentre scaldate una padella assolutamente antiaderente così da dover mettere solo un leggerissimo strato d'olio.
Appena l'olio è caldo, cioè subito e se burro, subitissimo, con abile mossa rompete con eleganza le uova sul bordo della pentola. Evitate di sporcare, questo sarà determinante nell'attribuirvi un punteggio dall'1-al 10 (non barate).

Se le uova si rompono sappiate che eran vecchie, non è mai colpa vostra e questo significa che mangiate troppe poche uova! Le uova sono altamente energetiche, vi nutrono bene.

Tre uova ci stanno bene in una pentola, l'occhio vuole la sua parte per cui osservate la forma a triangolo che giace davanti ai vostri occhi. Questa è la parte più meditativa del vostro cucinare, distogliete lo sguardo solo per aggiungere un pizzico di sale, se ne mettete troppo sappiate che dovrete buttarle, se non ne mettete cambiate blog: il sale è il sale della vita e se per voi non si deve mai aggiungere sale, be... rinascerete su questa terra per molti Kalpa come dicono i buddisti...

Tornate a posare lo sguardo sulle uova, i piedi leggermente aperti, il peso si sposta lentamente da una gamba all'altra. Osservate ora gli effetti di Fuoco, elemento fondante della vita, osservate la trasformazione alchemica delle vostre tre uova. L'albume magicamente diventa sempre più bianco, un bianco puro, potete muovere delicatamente la padella per appianare eventuali accumuli di albume su determinati punti, il tre diventa uno. Se siete del tipo di persone che cominciano a interferire troppo col cucchiaio di legno, e le vostra uova saranno "uova strapazzate" al termine della cottura, sappiate che dovete dar mano a correggere la vostra esistenza in quanto siete troppo autodistruttivi.

Ricordatevi, siamo in meditazione! Continuate a rimirare le vostre tre uova, scacciate tutti quegli stupidi pensieri che vi frullano in testa tutto il giorno: guardate le piccole bollicine che ora si formano, ecco che si sprigiona il profumo, l'aria attorno a noi cambia, ne è invaso, è il fuoco che tutto trasforma. Riflettete sugli odori, è sempre il calore che li causa, il raggio del sole sprigiona la fragranza dei fiori, delle resine.

Ora è della massima importanza osservare il tuorlo, era rosso, appena cambia di colore siate pronti a spegnere il fuoco, certo, vi piace il bianco ben cotto, quasi bruciato, ma il rosso è primario,

Ecco! Il momento è arrivato, spegnete la fiamma.

Adesso viene il momento più tragico, alcuni per non rompete le uova preferiscono mangiarle nella padella, ma ciò non va bene, dovete spostarle sul piatto. All'uopo, questo termine ben si adatta all'uovo, usate possibilmente uno di quei moderni utensili di plastica nera piatti sottilissimi che le uova amano, se avete in mano uno di quegli antichi cosi in alluminio, tornare a leggere il punto sopra sui distruttori di vita.

Ora scodellate le vostra uova su di un bel piatto bianco, altri colori non sono ammessi, sedetevi e gustatevi tutto il profumo e la fragranza delle uova che giacciono lì davanti a voi.

Non abboffatevi, ricordate che il mangiare, come il cucinare, come la vita tutta, è un atto meditativo. Mangiate le uova come meglio credete, ma non mandatele giù senza gustare ogni più piccolo boccone. È consentito usate lo smartphone per chattare con gli amici, per leggere la posta, per leggere dei nuovi arresti per tangenti, siate moderni, uno smartphone è maneggevole, un giornale vero è troppo ingombrante e distoglie troppo dalle vostre amate uova, un libro pure, scaricatelo sul vostro lettore digitale e buon appetito.

ps

Volete un piatto migliore di questo? Aggiungete alle uova della mozzarella, ummmm, che bontà.

Se non vi piacciono le uova, sappiate che le uova hanno una forte simbologia sessuale, il bianco ricorda lo sperma, i fluidi vaginali, il rosso il sangue, non c'è bisogno dello psicoanalista, troppo costoso, però cercate di riesumare il trauma che vi impedisce di mangiare questo ben di Dio.

Per i vegani non so che dire, certo, vegano suona bene, da persona fica, l'ego vuole la sua parte, ma appena potete, trasformatevi in vegetariani, comprate uova bio, salverete molte galline dagli allevamenti intensivi e contribuirete a moltiplicare la loro specie.

16 March 2015

Volver - il flusso della vita

Almodovar ci regala un bel film sulla fluidità: sei donne, di tre generazioni diverse, sono coinvolte in due omicidi, ma riescono a trovare la fluidità necessità per continuare a vivere serenamente. Nei momenti tragici del film, appaiono delle pale a vento che girano placidamente, in quei momenti la tragedia umana ritrova il suo flusso, volver, tornare.



Il fluire e la consapevolezza sono i due elementi di una vita sana, l'acqua ed il fuoco del taoismo, Fiume e Fuoco della Valle taoista.

Nel film non c'è la classica tragedia finale tanto cara a molti registi, la morale "occhio per occhio, dente per dente" tipica del vecchio testamento, morale che l'ego vuole sempre. Anzi nel film non c'è un solo intoppo che fermi le nostre protagoniste, non un solo poliziotto, simbolo caro all'ego sempre vigile e attento a regole e leggi, e quanti film di guerra e di polizia ci propina l'ego nella nostra società!

Almodovar lascia che la vita continui, le nostre donne, grazie al loro cuore, si ritrovano e fluiscono nella loro vita fatta di nobili sentimenti ed aiuti a se stesse e agli altri. Tutte donne, è vero, alcuni uomini vengono presentati come perversi e la loro vita finisce per la loro incapacità di fluire, ma alcuni uomini, il ragazzo della troupe televisiva ed il proprietario del ristorante, sono fluidi anch'essi.

Il contrasto col mondo "normale", mondo dell'ego viene mostrato da Almodovar in due momenti. Il primo all'inizio del film, nel cimitero dove vengono inquadrate molte vedove intente a pulire le tombe dei propri cari.


Il mondo dell'ego è un mondo di morte, la morte per l'ego è fondamentale per mantenere la presa sull'essere umano. Lucidare le tombe, simbolo di morte, serve a far risplendere il tema caro all'ego. Una delle nostre protagoniste viene ogni giorno ad accudire la sua tomba, rifugio finale della sua visione di morte a cui il cancro la sta portando; lei sarà l'ultima a trascendere l'ego diventando fluida durante uno show televisivo dove risvegliandosi dalla pagliacciata collettiva che l'ego sempre mostra ai telespettatori suoi schiavi, si alza ed abbandona lo studio tv.

L'altro momento è durante la veglia funebre della cara zia, dove tutti gli uomini sono mostrati in attesa, all'aperto, vestiti tutti di nero, in cravatta con volti contriti e nella camera mortuaria, tutte le donne, sempre rigorosamente in nero, sono sedute anch'esse contrite attorno al corpo della zia.


Qui entra una delle protagoniste e viene ripetutamente abbracciata e baciata da tutte con un gesto rituale, manierato, tipico dell'ego, ma ci rimane poco, si alza con l'amica ed esce, a significare che lei non appartiene più a quel mondo perché si è risvegliata e fluisce.

Ben diversa è la tomba che Penelope Cruz regala a suo marito, è posta accanto a un fiume, accanto al fiume della vita, quel fiume che dovremmo sempre lasciar fluire.
L'uomo è morto, ma la morte non esiste e le nostre protagoniste vogliono mostrarlo a lui, a noi.


08 March 2015

Festa delle donne

Può una donna avere una festa?
una sola festa all'anno?

lo Yin in me sorride
non sempre ha il suo spazio

lo Yang anche sorride
non sempre ha il suo spazio

ed allora che sia
festa per il mio Yin tutto l'anno
festa per il mio Yang tutto l'anno

si stringono assieme felici
ed il mio cuore è lieto

8 Marzo

Nella vita l'uomo deve imparare a conoscere il suo lato Yin e così conosce molto meglio il suo lato Yang e vive 365 giorni nello Yin e nello Yang e festeggia la giornata dell'uomo e della donna 365 volte l'anno.

Naturalmente anche le donne devono conoscere il loro lato Yang.

Entrambi sono ora completi.

05 March 2015

Capra

È l'anno della capra nell'oroscopo cinese, capra o pecora, in questa cultura non fa differenza, è uno dei dodici animali prescelti per simboleggiare un aspetto dell'essere umano, aspetto che muta ogni anno e si ripresenta ogni dodici anni, ma con varianti legate al fatto che l'animale di turno può essere di fuoco, di acqua, di legno, di metallo e di terra.

Anche da noi la capra, il capricorno trova spazio nei dodici segni dello zodiaco.
Un animale importante quindi, eletto a simbolo caratteriale in gran parte del mondo.

Aspetto interessante è che, mentre nella cultura orientale, capra e pecora non vengono divisi, restano un unico animale, un aspetto yin e un aspetto yang di un unica specie, nella cultura occidentale i due sono scissi, la pecora è un forte simbolo Cristiano, l'agnello di Dio, l'agnello che si immola per la salvezza dell'umanità, mentre il caprone è diventato, dal medioevo, il simbolo del diavolo.
A capra e pecora questo poco importa, vanno anche pascolando assieme; chi è nato nell'anno della capra è onesto e creativo. Qui avviene la scissione: l'onesto è pecora, il creativo è capra, l'onesto è un fesso, il creativo un ladro. Stiamo scontando questa stupida legge voluta dai potenti della chiesa.
La cultura occidentale è chiamata da quella orientale, cultura dualista: lo yin sembra una cosa, mentre lo yang sembra un'altra cosa. Dio e il diavolo sono scissi, non tenuti assieme. Il fondamentalista proietta la sua scissione sugli altri, lui è il bene, il baluardo del giusto, del santo, l'altro è il male, il peccatore, il cattivo. Il taoismo ben comprende che Yin e Yang sono componenti di una unità: la notte ed il giorno sono uno, posso vedere la loro diversità, ma non posso pensarle due cose separate, sono l'aspetto di un unico ciclo. Questa è sanità.

Riporto sulla Capra:

Narra la leggenda che la capra arrivò tra i primi dodici animali a cospetto dell'imperatore  lavorando in squadra con il gallo e la scimmia.

La capra ha una predominante dell'elemento femminile yin ed è un animale armonico. La sua luce illuminerà il cammino di tutti. Poiché è un erbivoro ed è dominato dall'elemento terra, farà crescere l'erba e le piante. Per questo è un animale legato alla creatività e al mondo delle arti.

L'anno della capra, in questo ciclo dominato dall'elemento legno, sarà un momento in cui fermarsi a riflettere sul cammino che si vuole intraprendere.

Compagna di scuola

Ti rividi una notte

Sembrava ieri quand'eravamo in classe
Quel bacio a lungo atteso fra i banchi ormai vuoti
la sera diventò notte fra i nostri lunghi discorsi e i gemiti dell'orgasmo

Ora mi sfiorasti
La tua energia penetrò
molto più dentro delle tue dita
molto più nell'anima di quel che pensasti

fummo costretti
l'orgasmo 40 anni dopo
fu tale e quale
ma il sorriso stavolta non svanì

02 March 2015

Plastica

Ti baciai, sapevi di plastica
ti ribaciai, sapevi di plastica
la tua lingua dov'era?
serpentina e plasticosa

Ti guardai nei tuoi occhi
color noce plastica
ti scossi le spalle
rumore di plastica

Aspira! Aspira i miei baci
riprovai
plastica colorata

Ma... ecco lì in fondo
nascosto in te
il dolce polline apparve
l'ape in me succhiò
rasserenata

01 March 2015

Dio e la Bibbia

Gridai un grido
un grido di dolore
leggevo la bibbia
turpe e bassa

Dio, che ci fai lì dentro!

Dio mi sorrise e mi rispose:
Carlo, non temere
son dentro di te
son dentro di loro
lì c'è solo il loro ego