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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

28 December 2015

La sciocca società in cui viviamo.

Produrre, soldi, crisi, sovrappopolazione, guerre, immigrazioni, inquinamento.
Qualcuno la chiama evoluzione umana, esistono personaggi pagati per fare tutti questi disastri, personaggi pagati per fare i politici che distruggono legge dopo legge, banchieri pagati per rubare tutto quello che possono, amministratori pagati per distruggere ed inquinare e poi ci sono i pecoroni che stanno lì, coi loro pastori pagati per sfruttarle.
Ogni tanto una pecora diventa pastore, ma sono entrambi sfruttatori di questo mondo che va alla rovina, devastato anno dopo anno e nessuno si ferma mai a pensare a riflettere se veramente questa è vita.
Triste tutto questo, ma le pecore non aprono gli occhi, sono lì a brucare il loro piccolo orticello, e hanno paura della pecora vicina: "lascia stare la mia erba", la testa bassa aspettando ineluttabilmente la fine.

Da leggere su questo brano dei Primordial

22 December 2015

Amare verità

Entrai in te e piansi
Non seppi mai il motivo
Piangere non è da uomo
Non ne volli sapere
Continuai il gioco
Lo stesso gioco
degli ultimi dieci anni
Fra noi era così
Non poteva non essere così

Mi svegliai il giorno dopo
Era così presto
E una poesia scrissi
Scrissi del mio pianto
Ormai lontano nello spazio
Vicino nel tempo
Perché piansi nel gioco?
Non eri più mia
Giocavi per farmi felice
L'amara verità non volli sapere
Mai

20 December 2015

Babbo Natale

Le chiese hanno sempre voluto coprire con le loro festività e i loro santi i vari eventi naturali della vita umana. Santificare un essere umano è creare una diversità fra lui/lei e noi, una dicotomia che mina alle fondamenta la religione. Gesù ha dimostrato che ogni essere umano è Cristo, è figlio di Dio, se siamo tutti figli di Dio, non possono esistere i santi, gli esseri speciali. Il sistema dei santi serve a tenerci lontani da Dio: "siete peccatori, seguite i nostri diktat e sarete salvi!".
Così l'umana razza non capisce più Dio e si ritrova peccatrice a perpetrare, secolo dopo secolo, bassezze su bassezze, guerre su guerre, crimini su crimini.

Siamo a Natale ed anche qui la copertura dei santi ha portato inconsapevolezza sul naturale significato di questo momento che è semplicemente la fine di un ciclo: l'anno vecchio, impersonificato da Babbo Natale, lascia il posto all'anno nuovo, il bambino, impersonificato dal bambin Gesù.
Babbo Natale non è un santo, così non può essere santa Lucia a portare i regali (nota 1); rappresenta il ciclo produttivo che finisce, la natura che conclude il suo ciclo e porta i suoi doni (Nota 2). Ogni ciclo produttivo, porta doni, così anche l'anno solare.
I doni quindi li porta Dio e Babbo Natale è Dio e porta doni ad ogni essere umano senza distinzione di razza, di cultura, di età, di sesso, di nulla. Certo li porta soprattutto ai bambini perché noi siamo suoi figli ed il bambin Gesù che molti mettono nel presepe ci rappresenta molto bene nella nostra vera natura di figli di Dio.

Indecisi fra Albero o Presepe o nulla? L'albero è l'asse verticale, il presepe è l'asse orizzontale, infatti il bambin Gesù viene posto sdraiato nella mangiatoia. I due assi sono la croce, simbolo religioso universale, simbolo molto naturale di equilibrio interiore quando i due assi sono vissuti in equilibrio.

Carlo Lopez

Note

1 - Il 13 Dicembre, santa Lucia, non è ancora tornata la luce, la scintilla Yang dell'anno nuovo che coincide invece con il solstizio invernale, quest'anno il 22 dicembre.

2 - Sembra che sia stata la Coca Cola ad inventare il moderno costume rosso di Babbo Natale.
Il consumismo che cerca di riappropriarsi del vero significato dei doni a Natale? Faremo iBabbo Natale 4.0 :)

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03 December 2015

Sulla vecchiaia

La vecchiaia è vista male dall'essere umano, "che brutta malattia la vecchiaia" è una frase spesso usata da chi arrivato ad una certa età si ritrova pieno di malanni e acciacchi.

È veramente così? Può la vita essere così stupida da metterci al mondo e poi punirci così? No, perché la vita è un processo di apprendimento e questo è continuo per tutta la vita.

Il decadimento fisico è necessario: cosa impariamo dal decadimento fisico? Impariamo che il fisico è poco importante, ben più importante è la nostra crescita interiore. Senza decadimento fisico non cresceremmo più!

Vi è la primavera della vita, questa stagione arriva sino ai ventiquattro anni, questo è il periodo della crescita fisica, poi vi è l'estate, questo il periodo in cui ci si relaziona col mondo fisico.
A quarantotto anni arriva l'autunno, è tempo ora della trasformazione, della crescita non più sul piano fisico, ma su quello dell'evoluzione interna, spirito, mente. Se adesso non avviene il graduale passaggio, saremo preda di mille problemi fisici perché resteremo attaccati ad un piano che non è più il nostro e non crescemo più. Dai quarantotto anni qualsiasi problema fisico vi deve portare a pensare che state sbagliando qualcosa, che è ora di cambiare e la vita ci propone una crescita di tipo diverso dove la spiritualità, la comprensione della vita stessa, la comprensione di se stessi ad un livello profondo diventano di primaria importanza. Non che non lo fossero anche a vent'anni, ma a quell'epoca l'aspetto fisico viene meno toccato dagli errori di vita.
Per fortuna il corpo invecchia! Se non fosse così non avremmo speranze di evolvere, saremmo sempre eterni giocatori di tennis, il mondo non avrebbe nessuna spiritualità, non vi sarebbe saggezza.

Ah, mi direte che invero il mondo sembra una palestra di estetica? Che ormai ogni attrice ha le labbra rifatte e che tutti usano dissennatamente il botulino? E che di saggezza se ne vede ben poca? Si, è vero, questo succede perché siamo soverchiati da falsi ideali, abbiamo paura di accettare noi stessi, la vecchiaia è mostrata triste e solitaria. Cambiamo, se comprendiamo le stagioni della vita cambiamo noi per primi, e questa comprensione porta ad un mondo migliore, il botulino no.
Un tempo il teatro greco usava le maschere, maschere che esprimevano stati d'animo, paure, situazioni emotive, queste maschere moderne sono tristi, tutte uguali a se stesse, uccidono la vecchiaia.