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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

29 August 2017

Jamie Lannister, king slayer

Sarà James Lannister, king's slayer, uccisore di re, ad uccidere il re dei morti. I Lannister sono Leoni ed ogni gruppo ha bisogno di un Leone per essere in equilibrio: Daenerys è in equilibrio perché ha come "mano", Tyrion Lannister. Il Nord non è mai stato in equilibrio perché non ha mai avuto un Leone, anzi, ha sempre visto i Lannister come nemici eppure Tyrion era rimasto al Nord e sarebbe potuto diventare il leone del Nord.

Nella capitale invece troppi leoni, si sono ammazzati fra di loro ed ora la leonessa Cersei (alla fine della settimana stagione) resta sola, una leonessa, non un Leone e senza Leone (vedremo se avrà un figlio), è quindi destinata a perire.

In una delle ultime scene della settimana puntata dell'ultima stagione, vediamo James mettersi i guanti, simbolicamente riprendendo la sua parte Yang bloccata per anni, schiavo della leonessa Cersei. Dove andrà? A Nord naturalmente, a colmare un vuoto ed a distruggere gli estranei.

Tutto quello che ho scritto riguarda "La Valle del Tao" di cui magari non avete tutti gli elementi. La Valle spiega che una barriera come quella del nord è molto negativa, una montagna che blocca. Cosa sono gli estranei? Sono i nostri sensi di colpa, pensieri morti che abbiamo solo nascosto dentro di noi ed ora vengono alla luce, meglio, ora possiamo vederli e liberarcene per essere sani. The game of thrones è il romanzo dell'ego, ego che vede solo morte e distruzione. Ora col fuoco, con la consapevolezza possiamo liberarcene. Fuoco e pietra di drago, l'ossidiana, pietra vulcanica, quindi anch'essa fuoco, spazzeremo i nostri sensi di colpa per sempre.

Huston, Huston

Huston abbiamo avuto un problema!

Storia dell'Apollo 13

Adesso l'hanno veramente dopo la costruzione di dighe e laghi artificiali:

Alluvione

20 August 2017

Il meraviglioso Orso Baloo

Ho appena rivisto "Il libro della giungla", meravigliosa la figura dell'orso Baloo:



Che stupidi ed insulsi noi umani che non conoscendo l'altro, umano o animale, siamo preda di paura ed arroganza e siamo solo capaci di "eliminare" ciò che non comprendiamo e riteniamo pericoloso.

Il film "il libro della giungla" e, naturalmente il libro da cui è tratto, rappresentano bene quello che chiamo "La Valle del Tao", l'essere umano nei suoi archetipi e l'orso che salva Mowglie dalla feroce tigre è un nostro aspetto, se siamo in armonia con Baloo, siamo in armonia col Tao, altrimenti dobbiamo farne ancora di strada...

Se entrando e visualizzando la vostra Valle, sulla destra vedete un Orso, vuol dire che vi sta chiamando, che dovete lavorare al suo fianco, probabilmente non dormite abbastanza e non meditate abbastanza: per gli indiani d'America, profondi conoscitori della natura, distrutti dalla mente distruttiva "dell'uomo bianco", l'orso era simbolo della Meditazione.

La recente vicenda dell'orso del Trentino ci fa comprendere molte tristi cose su noi stessi.

14 August 2017

Inside out

Un film carino sulle emozioni ed il loro sviluppo.
Interessante il rapporto fra gioia e tristezza.
La bambina protagonista è tipicamente una bambina: "finto felice", dove una delle cinque emozioni, la gioia, cerca sempre un contesto rassicurante e allegro. Tiene sempre vicino a se "tristezza", la controlla a vista, la blocca.

Un avvenimento esterno, il cambio di città, sconvolge "Gioia" e la bambina senza la coppia "gioia" e "tristezza" cade in depressione ed è preda di "rabbia", "paura", "disgusto" e cerca di scappare dai genitori per tornare nel paese natio.

"Gioia" ad un certo punto capisce che "Tristezza" è vitale e finalmente la lascia libera. La bambina percepisce la tristezza di lasciare i genitori, torna indietro, piange e tornano molti ricordi liberatori e si riappacifica.

Molte persone fuggono la tristezza e vivono cercando una falsa felicità. Percepire la tristezza è un sintomo di sanità. Scapparne sempre è insano, porta alla depressione o alla iperattività, sono Yin e Yang.

PS

Naturalmente le cinque emozioni sono accostabili ai cinque Yi Gong ed ai cinque tipi caratteriali di Wilhelm Reich.

L'effetto placebo

Anche i medici ammettono che esiste un "effetto placebo" in sostanze innocue se chi le assume crede facciano bene. Gli stolti ne vedono la negatività: effetto placebo, inutile, un imbroglio.

Perché funziona l'effetto placebo? Perché agisce sulla mente dell'ammalato. Lo stolto a questo punto della lettura ancora non  capisce, troppo legato alle sue medicine avvelenanti.

Il saggio ha già compreso, l'effetto placebo guarisce perché guarisce la mente? Possiamo allora guarire ogni malattia guarendo la mente.

Naturalmente il saggio sa che il mondo è composto da stolti che non vogliono credere a questa semplice verità: "corpo sano in mente sana" e vogliono assumere medicinali per guarire.

Eppure il saggio attende, sa che anche lo stolto prima o poi deve passare per le verità ed uscire dal paradigma che affligge l'Occidente: "mente sana in corpo sano".

13 August 2017

L'impossibilità di guarire

Dire che una malattia o uno stato dell'essere è impossibile da guarire è una follia. Quando sentire una persona dire questo per qualsiasi cosa siete di fronte ad una persona malata che non ha compreso come funziona la vita e resta nel suo ego, nel suo protetto castello inaccessibile dagli altri e dalla vita.

Ecco uno che parla chiaro: l'autismo è inguaribile! Speriamo che lui invece possa guarire, ma simili affermazioni rendono le persone dure, hanno indurito la propria mente con questo pensiero e quindi esse stesse non sono visibili.
Non seguite mai l'esempio di costui,  ecco il suo scritto sull'autismo:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/12/autismo-e-psicologia-basta-con-le-teorie-obsolete-i-genitori-capiscano-che-e-patologia-inguaribile/3790890/

La sanità è nella fluidità della propria mente, tutto è guaribile, anche il peggiore tumore se le condizioni della mente cambiano. Guarire ogni malattia non è difficile, è reso difficile dalla follia della odierna medicina, tutto va attaccato con potenti medicinali, non importa se sono mortali come la chemio, l'importante è fare confusione, confondere il malato, trarlo in inganno, renderlo schiavo degli ospedali, degli ordini medici, delle case farmaceutiche: noi medici siamo i nuovi dei, solo noi possiamo parlare e fare.

Il prossimo livello della medicina è quello di smantellare ogni credenza nella guarigione attraverso la mente, sono sotto attacco gli approcci psicologici e la psicologia per sopravvivere si trasformerà completamente in approccio con psicofarmaci. Già da parecchio la pazzia in questo campo è all'opera e tanti bambini sono sotto cura di medicinali. Gli USA rappresentano sempre il modello negativo di riferimento ed ormai nelle serie Netflix vediamo genitori che hanno pochi mezzi per difendere i loro figli contro l'invadenza medico scolastica. Qualsiasi devianza viene punita: è malattia da estirpare con psicofarmaci.

12 August 2017

Il Tai Chi ai miei tempi

Tutti ad un certo punto della loro vita dicono: ai miei tempi, segno della incapacità di vivere il momento presente, segno della stoltezza di credere che quando si è giovani è meglio.
Molto in voga è anche: "la vecchiaia è una brutta malattia"...

Troviamo questi riferimenti continuamente, molti su Facebook, non starò ad elencarvi tutte le possibili applicazioni, ma quando trovate un "ai miei tempi tutto era meglio, tutto era più bello", lì sapete per certo che v'è un errore di consapevolezza.

Ad esempio nel Tai Chi. Spesso si legge: nei tempi antichi il Tai Chi era un'arte marziale senza pari, adesso è solo una buona disciplina per il benessere, detto con molto disdegno e un po' di alterigia.

Dove sta l'errore di consapevolezza?

È vero che un tempo il Tai Chi non aveva eguali, Yang Lu Chan e suo figlio e suo nipote erano considerati invincibili e sono nei libri di storia...

Oggi migliaia di ricerche scientifiche cercano di dimostrare che il Tai Chi, forse addirittura più dello Yoga, è formidabile per il benessere della persona...

Conclusione?

Il Tai Chi è formidabile, ora come allora, semplicemente ora la ricerca è più sul benessere... e chi pratica Tai Chi non ha bisogno di prove Marziali o scientifiche per comprenderlo.

Onore al Tai Chi dei miei tempi del passato e dei miei tempi attuali.

Carlo Lopez
VI generazione famiglia Yang
Imbattibile come i suoi precursori, ma nel campo del benessere.

06 August 2017

L'acciarino magico (versione lunga)

Un-due, un-due! Un soldato avanzava marciando per la strada maestra. Aveva lo zaino sulla schiena e una sciabola al fianco, perché era stato in guerra, e ora tornava a casa. Sulla strada maestra incontrò una vecchia strega: come era ripugnante, col labbro inferiore che le giungeva sino al petto! – Buona sera, bel soldatino, – disse la strega, – che bella sciabola hai, e che grande zaino! Sei proprio un vero soldato! Adesso potrai avere tutti i soldi che vorrai. – Tante grazie, vecchia strega! – rispose il soldato.

Il povero soldato ci rappresenta, la nostra vita è come una guerra, ci ritroviamo poveri, poveri dentro. L'incontro con la strega è la nostra opportunità: il soldato si guarda finalmente dentro e vede il suo ego, lo vede come una strega, siamo veramente brutti.

– Vedi lí quel grande albero? – gli chiese la vecchia indicandogliene uno che si ergeva di fianco a loro. – Dentro è tutto cavo! Devi arrampicarti lassú in cima; vedrai un buco, e ti lascerai scivolare giú sino in fondo, dentro l’albero; ti legherò una corda intorno alla vita per poterti poi tirar su di nuovo, quando mi chiamerai. – E che cosa devo fare dentro l’albero? – chiese il soldato. – Prendere del denaro! – rispose la strega. – Quando arriverai in fondo all’albero cavo, sappilo, ti troverai in un gran corridoio pieno di luce, perché illuminato da piú di cento lampade. Vedrai tre porte, e le puoi pure aprire, dato che la chiave è nella toppa.

Ed infatti ecco l'opportunità di entrare dentro noi stessi, di andare in profondità. È l'albero cavo, entriamo nelle nostre radici e troviamo le nostre tre stanze interiori, testa, cuore, pancia. Il nostro interno è luminosissimo, 100 lampade!
Diciamocelo, il soldato è attratto dal denaro, ancora non siamo interessati al nostro vero sè, più che altro l'ego cerca conforto materiale, abbiamo capito che la nostra vita era priva di ogni senso, solo una battaglia con gli altri, troveremo questo arricchimento almeno dentro di noi?

Se entri nella prima stanza vedrai in mezzo al pavimento un cassone con sopra seduto un cane: i suoi occhi sono grandi come tazze da tè, ma non dovrai badarci. Ti darò il mio grembiule a quadretti bianchi e turchini da stender sul pavimento. Avanza poi rapidamente verso il cane, afferralo, posalo sul grembiule steso, aprí la cassa e prendi tutti i soldi che vuoi. Sono tutti di rame, ma se li preferisci d’argento non hai che da andare nell’altra stanza. Lí c’è un cane con degli occhi grandi come macine da mulino, ma non badarci, posalo sul mio grembiule e prendi fuori quel che vuoi! Se preferisci invece dell’oro, nella terza stanza puoi averne quanto ne puoi portare. Il cane che sta accovacciato sul cassone delle monete d’oro ha due occhi grandi come la Torre Rotonda di Copenaghen: quello sí che è un cane, credi a me! Ma non ci devi badare affatto: posalo pure sul mio grembiule e non ti farà nulla, e tu potrai togliere dal cassone quanto oro vuoi.

La strega attira il "noi" soldato con la lusinga dei soldi. Lavora sui tre "tan tien", entra dentro testa, pancia e cuore, doma i loro istinti e sarai ricco.
(Per i tre centri vedete anche altri miei post come: "I tre centri" )

Il soldato si crede furbo, l'ego sempre si crede furbo e mercanteggia sempre: 'non mi arricchisci per nulla in cambio'

– Non andrebbe male! – disse il soldato. – Ma io che cosa dovrò darti, vecchia strega? Perché qualcosa vorrai pure che ti porti, questo è certo. – No, – rispose la strega, – non voglio neppure un soldo! Per me, dovrai prendere solo un vecchio acciarino che mia nonna ha dimenticato laggiú l’ultima volta che vi è scesa. – Bene, – fece il soldato, – allora legami la corda alla vita. – Eccola! – disse la vecchia. – Ed ecco il mio grembiule a quadretti bianchi e turchini. Il soldato si arrampicò allora sull’albero e si lasciò cadere nel tronco cavo: come aveva detto la strega, si trovò subito in un gran corridoio, dove brillavano centinaia e centinaia di lampade. Ed ecco che aprí la prima porta. Oh! C’era proprio il cane con gli occhi grandi come tazze da tè, e lo fissava ostinatamente. – Sei proprio un bel tipo! – gli disse il soldato. Lo posò sul grembiule della strega e prese tutti i soldi di rame che poteva mettere in tasca, chiuse poi il cassone, ci rimise su il cane ed entrò nell’altra stanza. Oh! Là c’era il cane con gli occhi grandi come macine da mulino. – Non dovresti guardarmi tanto, – gli disse il soldato, – altrimenti ti si può guastare la vista! Mise il cane sul grembiule della strega, e quando vide tanti soldi d’argento nel cassone gettò via tutti quelli di rame che aveva, e si riempí le tasche e lo zaino solo di argento. Si recò poi nella terza stanza. Che orrore! Il cane aveva davvero due occhi grandi come la Torre Rotonda di Copenaghen, e li faceva girare come due ruote! – Buona sera! – disse il soldato e si tolse il berretto, dato che in vita sua non aveva mai visto un cane del genere, ma dopo averlo guardato un poco pensò che poteva bastare, lo mise sul pavimento e aperse il cassone e… Dio mio, quanto oro! Poteva comperarci tutta Copenaghen, tutti i maialini di zucchero delle venditrici ambulanti di dolci, tutti i soldatini di piombo, tutte le fruste e tutti i cavalli a dondolo del mondo! Lí sí che ce n’erano di quattrini! Gettò poi tutto l’argento che gli riempiva le tasche e lo zaino e prese invece l’oro, se ne rinzeppò le tasche, lo zaino, il berretto e gli stivali, tanto che stentava a camminare. Ora sí che era ricco! Rimesso il cane sul cassone, richiuse la porta e gridò attraverso il tronco cavo: – Tirami su ora, vecchia strega!

Il soldato lavora su se stesso, medita, impara a conoscere le sue tre stanze interiori, si "arricchisce", ma...

– E l’acciarino ce l’hai? – chiese quella. – Già, è vero! – rispose il soldato, – l’avevo completamente dimenticato! – e andò a prenderlo. Allora la strega lo tirò su, e lui si trovò di nuovo sulla strada maestra, con tasche, stivali, zaino e berretto pieni di soldi. – Che cosa te ne fai dell’acciarino? – chiese il soldato. – Non ti riguarda, – rispose la strega, – tu hai avuto i soldi! Io voglio solo l’acciarino! – Storie! – gridò il soldato, – dimmi subito che cosa vuoi fartene, o io tiro fuori la sciabola e ti taglio la testa! – No! – esclamò la strega. Allora il soldato le tagliò la testa. Eccola lí stesa al suolo! Lui raccolse tutti i soldi nel grembiule, se lo mise in spalla come un fagotto, si ficcò in tasca l’acciarino e se ne andò dritto dritto in città.

Si dimentica della cosa più importante, l'acciarino. Alla strega importa solo quello, sa che i denari non sono nulla, questi se siamo completi non ci verranno mai negati. Il soldato non capisce il suo valore e vede solo una strega, un ulteriore nemico da eliminare.

Era una città bellissima, ed egli si recò nella locanda piú di lusso; chiese le camere migliori e ordinò i suoi piatti preferiti perché ora era ricco, con tutti i soldi che aveva. Al servitore che doveva pulirli, veramente i suoi stivali parvero vecchi e abbastanza ridicoli per un signore cosí ricco, ma era perché non ne aveva ancora comprati di nuovi. Il giorno dopo si prese degli stivali adatti e dei bei vestiti. Ora il soldato era divenuto un distinto signore, e gli raccontarono di tutte le magnificenze della città, gli dissero del re, e di quella graziosa principessa che era la sua figliuola. – Dove si può vederla? – chiese il soldato. – Ma non si può vederla, – esclamarono tutti. – Vive in un gran castello di rame, con tante mura e tante torri tutt’intorno! Nessuno, salvo il re, può andare a farle visita, perché è stato predetto che sposerà un soldato semplice, e questo al re non va! «Vorrei proprio vederla», pensò il soldato, ma non gli fu possibile. Ora se la passava molto allegramente, andava a teatro, traversava il parco reale in carrozza, e dava tanti denari ai poveri, e questo era bello da parte sua: sapeva bene, per sua passata esperienza, come è brutto non avere neanche un quattrino! Adesso che era ricco e aveva dei bei vestiti, trovò tanti amici, e tutti dicevano che era un simpatico e compito cavaliere, e cosí il soldato era molto soddisfatto.

Il "noi" soldato adesso vive di rendita del lavoro fatto e tutto gli va bene, sino a che:

Ma siccome spendeva ogni giorno del denaro e non ne intascava mai, alla fine gli rimasero solamente due soldi, e dovette lasciare le belle stanze dove aveva abitato per salire in una minuscola cameretta sotto il tetto, dovette lucidarsi da solo gli stivali e rattopparseli con un grosso ago; nessuno dei suoi amici veniva a trovarlo, perché c’erano tanti scalini da salire. Una sera molto scura il soldato, che non poteva nemmeno comperarsi una candela, si ricordò di un moccoletto attaccato all’acciarino che aveva preso in fondo all’albero cavo, quando la strega lo aveva aiutato a scendere. Allora tirò fuori il moccoletto e l’acciarino, lo batté per far fuoco, e proprio mentre le scintille sprizzavano dalla pietra focaia, si spalancò la porta, e gli si presentò davanti il cane con gli occhi grandi come tazze da tè che aveva visto in fondo all’albero. – In che cosa posso servire il mio signore? – chiese. – Ma guarda un po’, – esclamò il soldato, – che bell’acciarino! Allora posso avere quello che voglio, – e rivolto al cane gli ordinò di procurargli del denaro. Un-due-tre, quello non c’era piú; un-due-tre, eccolo lí di nuovo con in bocca un grosso sacco pieno di soldi. Adesso sí che il soldato sapeva di che magnifico acciarino si trattava! Se lo batteva una volta veniva il cane che stava sul cassone dei soldi di rame, se lo batteva due volte veniva quello dei soldi d’argento, se lo batteva tre volte veniva quello dell’oro. Cosí il soldato ritornò nelle belle stanze al primo piano, indossò dei bei vestiti, e tutti i suoi amici lo riconobbero subito, e tutti gli volevano tanto bene.

Adesso finalmente il soldato comprende l'utilizzo dell'acciarino magico, è la scintilla che accende i tre tan tien, e la fiamma della consapevolezza che ci rende tutto spiritualmente chiaro, infatti, subito capisce che esiste anche un altro lato della vita:

«Strano, – pensò una volta, – che non si possa vedere la principessa! Dev’essere cosí bella, a sentir tutti! Ma a che cosa le serve, se deve sempre starsene rinchiusa nel grande castello di rame, circondato da tante torri? Non mi riuscirà proprio mai di vederla? Ma dov’è il mio acciarino?» Lo batté, ed ecco, gli fu subito davanti il cane con gli occhi grandi come tazze da tè.

Questo lato è rappresentato dalla principessa ed ora il soldato non è più attratto dai soldi, ma dall'amore!

– È notte avanzata, è vero, – disse il soldato, – ma ardo dal desiderio di vedere la principessa, anche solo per un momentino! Il cane si slanciò subito fuor dalla porta e, prima che il soldato se ne accorgesse, fu di nuovo di ritorno con la principessa addormentata in groppa. Era cosí graziosa che chiunque poteva subito vedere che era una vera principessa. Il soldato non poté resistere al suo desiderio e la baciò; era proprio un vero soldato! Il cane poi tornò indietro di corsa con la principessa, ma la mattina dopo, mentre il re e la regina prendevano il tè, la fanciulla raccontò che la notte aveva fatto un sogno molto strano, con un cane e un soldato; aveva cavalcato in groppa al cane, e il soldato l’aveva baciata.

L'amore vero non è immediato, tanti non lo capiscono, esige spirito puro, non giudizio sull'altro/altra ed il nostro soldato/noi ha il suo daffare a restare vivo a questa energia così potente.

– Sarebbe davvero un bell’affare! – disse la regina. Cosí la notte dopo una delle vecchie dame di corte dovette vegliare presso il letto della principessa per vedere se era davvero un sogno, e di che cosa si trattava. Il soldato si struggeva dal desiderio di rivedere la bellissima principessa, e cosí la notte il cane venne a riprenderla e corse via il piú velocemente possibile, ma la vecchia dama di corte si mise i suoi stivaloni e lo inseguí altrettanto velocemente. Quando li vide sparire in una grande casa pensò: «Ora so dov’è», e fece una gran croce col gesso sulla porta. Poi tornò a casa e si mise a letto, e il cane riportò la principessa, ma quando vide che era stata tracciata una croce sulla porta dove abitava il soldato, prese anche lui un pezzo di gesso e tracciò delle croci su tutte le porte della città, e questa fu una buona idea, perché adesso la dama di corte non poteva trovare la casa giusta, dato che c’erano delle croci su tutte le porte. La mattina dopo, prestissimo, il re, la regina, la vecchia dama di corte e tutti gli ufficiali andarono a vedere dove era stata la principessa. – Eccola qui! – esclamò il re appena vide la prima porta segnata con la croce. – Ma no, mio caro consorte, è quella là, – replicò la regina, vedendo una seconda porta con su una croce. – Eccone qui una! E una qui! – gridarono tutti, man mano che vedevano le croci sulle porte. Capirono cosí che era inutile continuare a cercare.

Adesso il soldato/noi non è più tanto sprovveduto ed ha imparato a chiedere aiuto. Chi non chiede mai aiuto vive nell'ego, i cani, i guardiani dei tre tan tien vengono in aiuto.

Ma la regina era una donna molto accorta, capace non solo di andare in carrozza ma di tante altre cose. Prese le sue grandi forbici d’oro, tagliò un gran pezzo di seta, e lo ricucí insieme, in modo da formare un grazioso sacchetto; lo riempí poi di tritello di gran saraceno, lo legò alla schiena della figlia e quando ebbe finito fece un buco in fondo al sacchetto, di modo che il tritello potesse cadere e spargersi lungo tutta la strada percorsa dalla principessa. Ed ecco che la notte tornò il cane, prese in groppa la fanciulla e corse con lei dal soldato che le voleva tanto bene, e che avrebbe desiderato di essere un principe per poterla avere in isposa. Il cane non si accorse che il gran saraceno si spargeva dal castello fin sotto la finestra del soldato, e si arrampicò su per il muro insieme alla principessa. La mattina dopo il re e la regina videro bene dove era stata la loro figliuola, e allora presero il soldato e lo misero in gattabuia. Ed eccolo lí in prigione. Uh, com’era buio e noioso laggiú! E poi gli dissero: – Domani sarai impiccato! – E queste son cose che non fa piacere sentirsi dire. Per di piú aveva dimenticato l’acciarino alla locanda. La mattina dopo, attraverso le sbarre di ferro della piccola finestra poté vedere che la gente correva fuor di città per andare a vederlo impiccare. Sentiva il rullo dei tamburi, e vedeva i soldati marciare. Correvano fuori città proprio tutti; c’era tra gli altri anche un garzone di calzolaio, in grembiulone di cuoio e pantofole, e correva cosí all’impazzata che una pantofola gli sfuggí e andò a sbattere proprio contro il muro dove il soldato stava a guardare attraverso le sbarre di ferro.

In prigione. Per l'ego il vero amore diventa una prigione, non sono più libero! L'amore pretende da me il considerare veramente che esiste un altro, un'altra! E quest'altro magari fa cose che a noi fanno rabbia! Come fare?

– Ohè, ragazzo! che bisogno c’è di tanta furia? – gli gridò il soldato. – Tanto non succederà niente prima che arrivi io: se piuttosto vuoi fare una corsa dove abitavo prima e portarmi il mio acciarino, ti darò quattro soldi. Ma devi trottare! I quattro soldi facevano gola al ragazzo, che si precipitò a prender l’acciarino, lo portò al soldato e… ora state a sentire quel che successe! Fuori porta avevano innalzato una grande forca, e intorno c’erano i soldati, e molte centinaia di migliaia di persone. Il re e la regina sedevano su un magnifico trono proprio di fronte al giudice e a tutto il Consiglio. Il soldato era già in cima alla scaletta, e stavano per mettergli la corda al collo, quando egli disse che l’usanza voleva che si acconsentisse al desiderio di un peccatore, prima dell’esecuzione. A lui sarebbe tanto piaciuto tirare una boccata dalla sua pipa: l’ultima boccata in questo mondo. Questo il re non poté negarglielo, e il soldato prese allora il suo acciarino, e lo batté per aver fuoco; un-due-tre! Ecco lí subito tutti e tre i mastini, quello con gli occhi grandi come tazze da tè, quello con gli occhi grandi come macine da mulino, e quello con gli occhi come la Torre Rotonda di Copenaghen!

Un ragazzo arriva, stiamo chiedendo aiuto al nostro "bambino interiore", ci sintonizziamo con lui. Ed ora i tre centri finalmente sono assieme, ora l'ex soldato/noi è finalmente completo, come Gandalf il bianco, come Cristo risorto, come il Buddha.

Interessante pure la classica "ultima sigaretta" del condannato a morte, qui la pipa. Il respiro, il condannato vuole ancora respirare e con la pipa il respiro diventa profondo e la mente calma. In questa situazione la visione della vita cambia, si inverte. I saggi fumano spesso la pipa, gli indiani d'America, Gandalf...

– Aiutatemi ora, fate in modo che non mi impicchino! – ordinò il soldato, e i cani si avventarono sui giudici e su tutto il Consiglio, presero uno per le gambe, uno per il naso e li gettarono in aria tanto in alto che ricadendo si ruppero in tanti pezzi.

La richiesta di aiuto finale

– Io non voglio! – esclamò il re, ma il cane piú grosso di tutti afferrò lui e la regina e li gettò dietro a tutti gli altri.

Qui la fiaba di Andersen va molto in profondità! Il re, la regina sono le nostre introspezioni parentali, i nostri falsi ego, quei dictat dei nostri genitori che credevamo nostre: io non voglio! No, sbagliato, Gesù risorse nel momento in cui disse, non la mia volontà, il mio "io non voglio", ma la volontà di Dio! La nostra mente ora è libera, i pensieri carcerieri sono fatti a pezzi.

Allora i soldati si spaventarono, e tutta la gente si mise a gridare: – Soldatino caro, sarai il nostro re, e avrai in isposa la nostra bella principessa!

Ecco la ricompensa finale, una vita di pace, di ricchezza e d'amore.

Il soldato fu messo nella carrozza del re, e tutti e tre i cani lo precedettero danzando e gridando evviva, i ragazzi fischiarono ficcando le dita in bocca e i soldati presentarono le armi. La principessa uscí dal castello di rame e diventò regina, e questo le fece molto piacere. Le nozze durarono otto giorni, e i cani sedettero a tavola con gli altri, spalancando tanto d’occhi.

La strega e la principessa sono la stessa cosa, l'aspetto Yin, femminile. La parte Yang, maschile, brutale, soldato vede nella propria parte Yin una strega e questa va uccisa, metà del proprio essere è annientato e come possiamo vivere così, odiando il nostro lato Yin (questo può valere anche per le donne). Il soldato sparisce e diventa essere umano completo quando sposa la principessa; diventa completo, uno, una persona.

PS

E i cani, testa, pancia, cuore, non li lascia più, restano sempre con lui

L'acciarino magico tratto da Enaudi
Wiki

Eccomi a Sestri Levante davanti alla baia delle fate, così nominata da Hans Christian Hendersen.

05 August 2017

L'acciarino magico (versione breve)

Un povero soldato sconfigge una strega e trova un acciarino magico che gli procura tutti i soldi che vuole e gli permette di sposare la principessa.
È una fiaba iniziatica come lo sono tante fiabe.

La povertà iniziale mostra l'essere umano, povero spiritualmente, al ritorno da una guerra; normale, le nostre vite sono delle guerre.

Il soldato affronta la strega, il suo ego, discende in un albero cavo, va in profondità dentro se stesso. Qui trova tre stanze con un tesoro in ognuna e un cane in ognuna, sono testa, pancia, cuore, le nostre tre stanze. Ogni stanza/centro ha un cane a guardia, cani mostruosi che però il nostro soldato riesce a domare e trova un acciarino magico che li comanda. Con la "scintilla" dell'acciarino, della nostra mente, in meditazione, vengono "accesi".

La fiaba termina con il nostro eroe che sposa la principessa, tipico nelle fiabe, emblema dell'unione dei nostri due aspetti yin e yang, la parte maschile si unisce alla parte femminile e trova perfetto equilibrio e il povero soldato adesso è un re.

04 August 2017

L'amore ed i magneti

L'amore è come due magneti che si attraggono, possono essere molto potenti. I magneti per attrarsi devono avere i poli allineati, neppure tanto, basta che si "sentano" e zac si uniscono.

Nelle relazioni d'amore ognuno cerca di portare l'altro in quello che fa, nel suo modo di vivere, ad esempio conosco una coppia dove lei cercava di inserire lui nel suo mondo, discipline olistiche, spettacoli, musica, mentre lui adoratore di cani voleva lei se ne interessasse.

L'ego quasi sempre non regge a simili tensioni, da un lato l'amore che attrae, dall'altro il sentirsi in trappola perché i magneti hanno cambiato completamente la vita.

Succede ad un certo punto che i magneti si invertano e avviene una forte repulsione da cui nasce odio. L'odio è tale che porta a fare molte stupidaggini, ad esempio lui trova una nuova relazione, lei è perfetta, si, si è assoggettata ad essere un "cane" per lui ed i cani sono molto fedeli, la nuova relazione funziona, peccato che il vero amore sia da un'altra parte.

Come far girare i poli di nuovo? Esiste solo un metodo, il perdono senza giudizio. Amore, ti perdono per quello che "mi" hai fatto, ma non ti voglio neppure giudicare per quello che hai fatto e quindi invero non ho nulla da perdonarti. Questa è la formula magica che libera l'essere,: a questo punto è pronto, il magnete inverte di nuovo i poli, ritorna l'amore. Forse l'altro non è pronto e non può esserlo se non attua anche lui il perdono, ma non ha altra strada, o vive bloccato nell'odio, oppure torna l'amore e i due magneti tornano potenti ad attrarsi.

Se volete conservare l'amore fra di voi, continuate costantemente a mantenere vivo il perdono, non cadete nella cecità dell'odio che inesorabilmente inverte i poli.

03 August 2017

Protezione naturale

Una mamma protegge suo figlio grazie ad anticorpi naturali; questo la scienza lo sa, ma non ne è interessata, non si fanno soldi con questo. Si fanno soldi con i vaccini: diamo nostri prodotti per curare madre e figlio. Ogni medicina, vaccino che ha successo porta decine di miliardi, cifre enormi.

I genitori sono connessi ai propri figli, c'è una naturale protezione energetica. Questa può essere bloccata, si arriva ad una separazione fra genitori e figli se non c'è armonia. Tutto questo è pazzia per gli scienziati comuni, per i medici che hanno studiato solo l'intervento esterno, i medicinali, la chirurgia e non sanno nulla di come veramente funziona la mente umana, amore, connessione, energia.

Dò un vaccino? Creo automatica "separazione", creo il bisogno di una sostanza esterna, l'amore dei miei cari non basta, non serve.

Lo stato paga i vaccini, ma i vaccini li paghiamo noi e lo stato non si interessa di null'altro se non pagare questa e quella multinazionale. Pagare qualche insegnante di Tai Chi o Yoga per salvare molte più vite (ennesima ricerca sui benefici di Tai Chi e Yoga) di quelle salvate dai medicinali o dai vaccini? No, girerebbero troppi pochi soldi, non c'è guadagno.

Triste.

Chi si batte per mantenere questo stato di cose ha vissuto separazione da bambino, nella sua infanzia; probabilmente molto presto nella sua vita ha vissuto traumi di separazione e da allora ha avuto bisogno di "agenti esterni" di supporto, alcolici, medicine, droghe. Dovrebbero cercare dentro di loro l'origine della "separazione" e capire che non esiste invero, che tutti siamo collegati, una mente.

I virus esistono solo quando c'è separazione.

PS

DECESSI ITALIA 2016 per patologia:
-cardiopatie 280.000
-tumore 170.000
-inquinamento 80.000
-tabagismo 80.000
-obesita' 57.000
-alcolismo 40.000
-influenza 7.000
-suicidio 4.000
-incidenti stradali 3.500 (dati 2015)
-morti sul lavoro 1.250 (dati 2015 assicurati INAIL)
-overdose 305 (dati 2015)
-polio O
-difterite O
-morbillo DATI SCONOSCIUTI IN ITALIA
-varicella 1 (bengalese adulto affetto da grave patologia autoimmune
-meningite 4
-tetano 21 (dati 2014)
DECESSI DA EVENTI AVVERSI DA FARMACI 2016, DATO EUROPEO: 200.000 (esclusi vaccini)
-vaccini 78 (certificati Aifa 2014/2015) 

01 August 2017

Innaffiare il giardino interiore

Non si innaffia il giardino quando c'è il sole perché le gocce d'acqua con i raggi solari possono bruciare le foglie.

Ecco perché quando piove è nuvolo. Lo stolto invece pensa che piove perché è nuvolo...