La famiglia Yang, nei primi decenni del secolo scorso parlava di
aspetto marziale ed aspetto civile: nel Tai Chi Chuan i due aspetti
dovevano esserci entrambi, e/e, non o/o. Possiamo pensare all'aspetto
civile come alla cura della persona, diremmo oggi: benessere,
disciplina del benessere.
Se questo e/e fosse stato compreso dalle arti marziali, non avremmo tanti ex marzialisti, o sportivi, rovinati fisicamente, avrebbero dovuto tener conto della salute, propria e dei propri allievi, evitando allenamenti esasperati, inutili e dannosi.
Dall'altro lato molte forme di Qi Gong e di Tai Chi negli ultimi decenni sono divenute solo tecniche del benessere, ma non apportano tutti i benefici possibili nelle vite dei praticanti. Si, vero, le ricerche mediche parlano chiaro, queste due discipline fanno bene e le malattie che ne beneficiano son molte, pur tuttavia manca quel quid in più e sopratutto manca un miglioramento alla salute della psiche. Molti praticanti, tanti insegnanti, non hanno benefici e rimangono a livello psicologico degli esseri primitivi, coinvolti solo dal loro ego narcisistico, napoleonico. I napoleoni cadono sempre.
Questa carenza della personalità è dovuta alla mancanza di marzialità.
Cosa intendeva la famiglia Yang per marzialità? Certo non andare in giro a spaccar la faccia agli altri, questa è la marzialità conosciuta solo al genere umano che da millenni si ammazza l'un l'altro, con ogni mezzo, dalle guerre devastanti, alle tragedie tra singoli, alle lotte in famiglia. I maestri della famiglia Yang non combattevano, neutralizzavano. Neutralizzavano chi provava ad attaccarli ed i libri di storia raccontano di tre generazioni di Yang inbattuti. È incredibile in un periodo dove il combattimento marziale era normale, noi avevamo i duelli. Impariamo nella vita che anche il più grande campione o la squadra più forte alla fine perde, come è possibile che la famiglia Yang sia imbattuta? La quarta generazione della famiglia Yang crebbe durante la rivoluzione cinese, dovette rimanere nascosta ed i tempi non erano più quelli dei duelli.
La soluzione al nostro dilemma l'abbiamo con l'applicazione dell'e/e: Marzialità e Benessere. Lo Yi ed il Qi. Il Qi fa bene, certo è l'energia che fluisce nel nostro corpo, se fluisce stiamo bene, il Qi Gong, il Tai Chi fanno fluire il Qi. Il Qi da solo non basta, il Qi è veicolato dallo Yi, dalla marzialità.
Lo Yi è la nostra mente, se è troppo marziale è troppo rigida, diventiamo ossessivi, seguiamo regole pedisseque, siamo intransigenti, ci alleniamo troppo. Se la mente è poco marziale siamo travolti dalla vita, ci abbandoniamo a letto la sera accorgendoci che non avevamo un attimo per noi stessi, siamo in balia degli eventi, non abbiamo Yi per far nulla.
Onore alla famiglia Yang, e/e, Yi e Qi. Se vi dicono, noi facciamo il Qi Gong medico, scappate, se vi dicono, noi facciamo il Tai Chi marziale, scappate...
Carlo Lopez
VI generazione famiglia Yang
Se questo e/e fosse stato compreso dalle arti marziali, non avremmo tanti ex marzialisti, o sportivi, rovinati fisicamente, avrebbero dovuto tener conto della salute, propria e dei propri allievi, evitando allenamenti esasperati, inutili e dannosi.
Dall'altro lato molte forme di Qi Gong e di Tai Chi negli ultimi decenni sono divenute solo tecniche del benessere, ma non apportano tutti i benefici possibili nelle vite dei praticanti. Si, vero, le ricerche mediche parlano chiaro, queste due discipline fanno bene e le malattie che ne beneficiano son molte, pur tuttavia manca quel quid in più e sopratutto manca un miglioramento alla salute della psiche. Molti praticanti, tanti insegnanti, non hanno benefici e rimangono a livello psicologico degli esseri primitivi, coinvolti solo dal loro ego narcisistico, napoleonico. I napoleoni cadono sempre.
Questa carenza della personalità è dovuta alla mancanza di marzialità.
Cosa intendeva la famiglia Yang per marzialità? Certo non andare in giro a spaccar la faccia agli altri, questa è la marzialità conosciuta solo al genere umano che da millenni si ammazza l'un l'altro, con ogni mezzo, dalle guerre devastanti, alle tragedie tra singoli, alle lotte in famiglia. I maestri della famiglia Yang non combattevano, neutralizzavano. Neutralizzavano chi provava ad attaccarli ed i libri di storia raccontano di tre generazioni di Yang inbattuti. È incredibile in un periodo dove il combattimento marziale era normale, noi avevamo i duelli. Impariamo nella vita che anche il più grande campione o la squadra più forte alla fine perde, come è possibile che la famiglia Yang sia imbattuta? La quarta generazione della famiglia Yang crebbe durante la rivoluzione cinese, dovette rimanere nascosta ed i tempi non erano più quelli dei duelli.
La soluzione al nostro dilemma l'abbiamo con l'applicazione dell'e/e: Marzialità e Benessere. Lo Yi ed il Qi. Il Qi fa bene, certo è l'energia che fluisce nel nostro corpo, se fluisce stiamo bene, il Qi Gong, il Tai Chi fanno fluire il Qi. Il Qi da solo non basta, il Qi è veicolato dallo Yi, dalla marzialità.
Lo Yi è la nostra mente, se è troppo marziale è troppo rigida, diventiamo ossessivi, seguiamo regole pedisseque, siamo intransigenti, ci alleniamo troppo. Se la mente è poco marziale siamo travolti dalla vita, ci abbandoniamo a letto la sera accorgendoci che non avevamo un attimo per noi stessi, siamo in balia degli eventi, non abbiamo Yi per far nulla.
Onore alla famiglia Yang, e/e, Yi e Qi. Se vi dicono, noi facciamo il Qi Gong medico, scappate, se vi dicono, noi facciamo il Tai Chi marziale, scappate...
Carlo Lopez
VI generazione famiglia Yang