Nasciamo ispirando, moriamo espirando, Yin, Yang, un ciclo, la vita è un ciclo completo.
Durante tutto l'arco di questa vita ci portiamo sempre con noi il respiro, non nasciamo con soldi in tasca, questi vanno e vengono, sono episodici, così come lo sono tutti i beni, i possessi. Di questi alcune persone ne hanno di più, altre di meno, ma tutti abbiamo il respiro. Siamo tutti esseri umani perché respiriamo, è questo che ci rende vivi, è questo che ci accomuna col tutti gli esseri sulla terra, animali, vegetali.
Il respiro è l'unico atto nell'essere umano che è sia involontario, sia volontario, ma se è volontario, perché lo è? Ve lo siete mai domandati? La risposta è semplice, perché ci è stata data la possibilità di respirare, di respirare come vogliamo, di far entrare l'aria che vogliamo.
Si dice, "il respiro è vita", ma quante volte al giorno ci accorgiamo di respirare? Per nostra fortuna è anche un atto involontario, altrimenti la terra sarebbe spopolata, siamo troppo occupati nella nostra vita per respirare. Se poi ci si ammala, non c'è da stupirsene, ci siamo dimenticati di respirare.
Per respirare a fondo dobbiamo usare il diaframma. Cosa è questo? Milioni di persone vivono e respirano senza saperlo. Il diaframma è la componente fondamentale del respiro ed espleta molte funzioni importantissime: tosse, voce, canto, vomito, parto, un tempo ne ho contate una ventina. Se non sapete cos'è il diaframma, sbadigliate, si stenderà, fra cassa toracica e stomaco, verso i fianchi e dietro sui reni.
Quando respirate non prendere l'insana abitudine che ormai tante pratiche insegnano: non ispirate gonfiando la pancia, questo tipo di respiro taglia, blocca il diaframma. Ispirate facendo salire e aprendo il diaframma e suggete dall'ombelico, né più, né meno di come facevamo nella pancia della mamma.
Se volete capire bene il meccanismo, smontate una pompa della bicicletta, all'interno ci sarà una membrana adibita al risucchio dell'aria, il diaframma. L'aria entrerà ed uscirà da una parte, ma lo stantuffo che aspirerà l'aria si troverà dall'altra parte, come naso ed ombelico.
Se poi volete veramente comprendere bene tutto il meccanismo del respiro, prendete un bell'ombrello, l'ombrello è identico al respiro, ne ha ogni componente.
Gli ammalati hanno giovamento da una sana respirazione, non solo per l'apporto di ossigeno al sangue e per il potente lavoro del diaframma sugli organi interni, ma il respiro influisce sugli stati dell'essere: un depresso non respira, non ha voglia di inspirare, non ha ispirazione. Chi ha paura non esala, ha paura della morte.
La sanità sempre si accompagna al respiro.
Buon respiro, buona vita.