Inferno e Paradiso si contrappongono, sono Yin e Yang, pancia e testa, sono in lite fra loro, la chiesa ha procrastinato questa lite con terribili effetti sulla salute mentale degli esseri umani per millenni. Dio non puó concepire un simile obbrobrio.
Dante pone l'amore vissuto di Paolo e Francesca nell'Inferno e il suo amore per Beatrice nel Paradiso. Entrambi sono dei non amori, entrambi sono una medaglia con due faccie. Carnale, ma pieno di sensi di colpa il primo, etereo e non vissuto il secondo.
"Amor, che a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte...".
E' interessante, chi ama è riamato, da ció si deduce che chi non è amato non ama (quella persona).
Ma spesso capita di "non sentirsi amati" o di pensare continuamente ad una persona.
Il luogo più dimenticato in questi millenni di contrapposizione fra Inferno e Paradiso è il Purgatorio, il cuore. Nulla contro pancia e testa, ma se non sono collegati al cuore sono solo dei mostri e portano a guerre e violenza. Gli umani del presente che ci sembrano tanto brutti nel loro ridicolo inveire e rubare sono solo umani non più collegati al cuore, umani infernali o sciatti paradisiaci.
Pensare sempre ad una persona non vuol dire amarla, solo sentendo il nostro cuore possiamo capire chi amiamo veramente e capire chi ci ama.