Featured Post

Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

16 March 2015

Volver - il flusso della vita

Almodovar ci regala un bel film sulla fluidità: sei donne, di tre generazioni diverse, sono coinvolte in due omicidi, ma riescono a trovare la fluidità necessità per continuare a vivere serenamente. Nei momenti tragici del film, appaiono delle pale a vento che girano placidamente, in quei momenti la tragedia umana ritrova il suo flusso, volver, tornare.



Il fluire e la consapevolezza sono i due elementi di una vita sana, l'acqua ed il fuoco del taoismo, Fiume e Fuoco della Valle taoista.

Nel film non c'è la classica tragedia finale tanto cara a molti registi, la morale "occhio per occhio, dente per dente" tipica del vecchio testamento, morale che l'ego vuole sempre. Anzi nel film non c'è un solo intoppo che fermi le nostre protagoniste, non un solo poliziotto, simbolo caro all'ego sempre vigile e attento a regole e leggi, e quanti film di guerra e di polizia ci propina l'ego nella nostra società!

Almodovar lascia che la vita continui, le nostre donne, grazie al loro cuore, si ritrovano e fluiscono nella loro vita fatta di nobili sentimenti ed aiuti a se stesse e agli altri. Tutte donne, è vero, alcuni uomini vengono presentati come perversi e la loro vita finisce per la loro incapacità di fluire, ma alcuni uomini, il ragazzo della troupe televisiva ed il proprietario del ristorante, sono fluidi anch'essi.

Il contrasto col mondo "normale", mondo dell'ego viene mostrato da Almodovar in due momenti. Il primo all'inizio del film, nel cimitero dove vengono inquadrate molte vedove intente a pulire le tombe dei propri cari.


Il mondo dell'ego è un mondo di morte, la morte per l'ego è fondamentale per mantenere la presa sull'essere umano. Lucidare le tombe, simbolo di morte, serve a far risplendere il tema caro all'ego. Una delle nostre protagoniste viene ogni giorno ad accudire la sua tomba, rifugio finale della sua visione di morte a cui il cancro la sta portando; lei sarà l'ultima a trascendere l'ego diventando fluida durante uno show televisivo dove risvegliandosi dalla pagliacciata collettiva che l'ego sempre mostra ai telespettatori suoi schiavi, si alza ed abbandona lo studio tv.

L'altro momento è durante la veglia funebre della cara zia, dove tutti gli uomini sono mostrati in attesa, all'aperto, vestiti tutti di nero, in cravatta con volti contriti e nella camera mortuaria, tutte le donne, sempre rigorosamente in nero, sono sedute anch'esse contrite attorno al corpo della zia.


Qui entra una delle protagoniste e viene ripetutamente abbracciata e baciata da tutte con un gesto rituale, manierato, tipico dell'ego, ma ci rimane poco, si alza con l'amica ed esce, a significare che lei non appartiene più a quel mondo perché si è risvegliata e fluisce.

Ben diversa è la tomba che Penelope Cruz regala a suo marito, è posta accanto a un fiume, accanto al fiume della vita, quel fiume che dovremmo sempre lasciar fluire.
L'uomo è morto, ma la morte non esiste e le nostre protagoniste vogliono mostrarlo a lui, a noi.


No comments: