La seconda stagione della serie di Netflix "Tredici" mi ha colpito, la trovo molto stimolante e ringrazio Netflix di portare sul telefonino film e serie di alto livello. La mostra del cinema di Cannes ha bandito Netflix perché per loro un film deve passare nelle sale cinematografiche: sono vecchio stile, vetusti, personalmente non vado al cinema perché non riesco a vedere lo schermo per problemi di vista, ma sul telefonino me lo godo appieno.
Perché mi è piaciuto “Tredici”? Perché la nostra protagonista, suicida nella prima serie, Hannah Baker, appare sovente al suo amato, Clay. Per molti che hanno visto le 13 puntate tutto questo è strano, disturba, ritengono Clay non sano di mente, ma è tutto molto semplice: la morte non esiste, Clay ama Hannah, è ricambiato da lei e quindi è lì con lui. Non nel suo corpo fisico, ma nel suo corpo energetico, in quello spirituale.
Verso la metà della serie si stanno persino per baciare, ma qui probabilmente l'autore si è bloccato e non ha avuto coraggio, peccato.
Attendo di vedere gli ultimi quattro episodi, ma la serie è profonda, avvincente e ben fatta e mostra i nostri protagonisti adolescenti alle prese con la loro troppa serietà e la conseguente sofferenza, vittime e bulli si intrecciano, e i loro genitori chiusi nella loro non vita.
In primo piano l'unica storia vera: la storia d'amore spirituale fra Hannah e Clay.
PS (attenzione spoiler)
Un buon finale, non è per fortuna successa la temuta strage; purtroppo nella realtà americana accade terribilmente spesso, ragazzi armati sino ai denti uccidono i loro compagni di scuola... Non e successo perché Clay riesce a liberarsi dalla rabbia per Hannah. Chi si suicida attacca sempre gli altri, ma Clay riesce a risolvere un passaggio fondamentale della sua vita ed il suo amore per Hannah è adesso puro e lui anche e nonostante il mitra del compagno di scuola sul petto riesce con parole d'amore a fermarlo.
Perché mi è piaciuto “Tredici”? Perché la nostra protagonista, suicida nella prima serie, Hannah Baker, appare sovente al suo amato, Clay. Per molti che hanno visto le 13 puntate tutto questo è strano, disturba, ritengono Clay non sano di mente, ma è tutto molto semplice: la morte non esiste, Clay ama Hannah, è ricambiato da lei e quindi è lì con lui. Non nel suo corpo fisico, ma nel suo corpo energetico, in quello spirituale.
Verso la metà della serie si stanno persino per baciare, ma qui probabilmente l'autore si è bloccato e non ha avuto coraggio, peccato.
Attendo di vedere gli ultimi quattro episodi, ma la serie è profonda, avvincente e ben fatta e mostra i nostri protagonisti adolescenti alle prese con la loro troppa serietà e la conseguente sofferenza, vittime e bulli si intrecciano, e i loro genitori chiusi nella loro non vita.
In primo piano l'unica storia vera: la storia d'amore spirituale fra Hannah e Clay.
PS (attenzione spoiler)
Un buon finale, non è per fortuna successa la temuta strage; purtroppo nella realtà americana accade terribilmente spesso, ragazzi armati sino ai denti uccidono i loro compagni di scuola... Non e successo perché Clay riesce a liberarsi dalla rabbia per Hannah. Chi si suicida attacca sempre gli altri, ma Clay riesce a risolvere un passaggio fondamentale della sua vita ed il suo amore per Hannah è adesso puro e lui anche e nonostante il mitra del compagno di scuola sul petto riesce con parole d'amore a fermarlo.