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Mente, diaframma, corpo

Negli ultimi anni lo studio ultra trentennale del Tai Chi e del Qi Gong della International Tai Chi Chuan Association, scuola fondata dalla ...

25 November 2018

Il seme

Abbiamo dei semi da donare alle persone. Quando uno arriva da noi, scuola Internazionale, non riesce a comprendere il valore del Tai Chi e del Qi Gong perché può vedere solo il piccolo seme, non "vede" la pianta rigogliosa con i suoi rami che danno ombra e rifugio e i suoi frutti che danno da mangiare agli affamati. Vede un seme e non sa, non comprende che da quel seme la sua vita può cambiare, i suoi dolori possono cessare: può trovare una strada che lo tiene e porta verso una meta invece di procedere nella vita a tentoni senza consapevolezza di se stesso. Il seme ha bisogno di un terreno per poter crescere, non potrà crescere nel deserto: l'allievo è quel terreno ed ogni allievo è un terreno diverso, se l'allievo è un deserto, io insegnante potrò innaffiarlo ogni giorno, ma il seme resterà seme. È inutile sprecare acqua nel deserto, darò l'acqua preziosa al terreno più fertile, cercando di fare crescere quanti più alberi posso fare crescere, ma sempre tenendo conto del terreno che ho a disposizione. Certo, ci sono insegnanti che fanno miracoli e riescono a fare crescere una pianta anche nel deserto, ma l'insegnante deve principalmente occuparsi del terreno che desidera far crescere il seme e forse, non vale la pena dedicarsi ad una sola pianta, ma a molte.

Quando l'allievo arriva e accetta il seme, qui inizia il lavoro di entrambi, il contadino dovrà annaffiare il seme, curarsi di esso ed il terreno dovrà far crescere il seme, è sicuramente un lavoro a due, ma il contadino non può che dare acqua al seme, curarsi di lui, ma la responsabilità della crescita è del seme che deve voler diventare pianta ed accettare la trasformazione, da potenziale allievo a albero maestoso e rigoglioso. Il tempo necessario non conta, ogni seme ha il suo tempo: non posso pretendere che una quercia cresca veloce come fa l'erba. Ognuno è importante, l'erba è fondamentale come è fondamentale la quercia, vanno coltivati entrambi.

È però il contadino che sceglie il seme e la nostra scuola ha semi rari, semi importanti da dare, i nostri insegnanti ci hanno messo anni e anni ad imparare a conoscere questi semi e questo è un bene per l'umanità perché l'albero che ne può nascere è profondo e vasto.

È triste quindi vedere qualche insegnante piantare semi "facili", che danno frutto subito perché il suo ego deve essere gratificato "immediatamente" e non è capace di attendere ed avere una relazione di crescita più lunga e profonda col proprio seme-allievo. Questi insegnanti dovrebbero cambiare scuola perché stanno truffando l'allievo che viene da noi per quei semi rari di cui ha sentito parlare e desidera conoscere e poi si ritrova in mezzo a sterpi ed erbacce...

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