Un tempo si chiedevano vari pareri medici e spesso i responsi erano molto divergenti l'un dall'altro e bisognava fare una scelta su quale terapia seguire o non seguire.
La medicina quindi non era una scienza esatta.
Ricordo che, a causa di una ditata nell'occhio, ricevuta in un incidente giocando a pallacanestro, mi si era conficcata sopra l'occhio sinistro una lente a contatto semirigida. Pensai di averla persa, ma poi si formò un rigonfiamento e una equipe di luminari fu ben contenta di studiare il mio caso e togliermi la lente con un piccolo taglietto perché avevo stabilito una sorta di primato e finii come caso su una rivista medica.
Nel tempo si formò una ciste e all'ospedale Niguarda di Milano mi ricoverarono per toglierla chirurgicamente. Stavo li aspettando che arrivasse il primato per l'operazione quando tornò dalle vacanze il vice primato è furtivamente mi disse: scappa finché sei in tempo. Devo ringraziarlo perché col tempo la cisti sparì per conto suo.
Qual è la morale della storia? La medicina non è una scienza esatta, quel che va bene per uno può non andare bene per un altro. Se troviamo un medico incapace, siamo rovinati. Proprio una mia allieva l'altro giorno mi ha raccontato la sua odissea nel fare la cataratta, operazione tanto di moda negli ultimi anni. Le hanno rovinato l'occhio e ha dovuto cambiare tre chirurghi prima di trovarne uno che con una operazione plastica le ha ricostruito l'occhio.
Il tentativo di medici, delle università, della società attuale è quello di rendere la medicina "scienza esatta", ma non lo sarà mai e quasi sempre meditare, curare se stessi con esercizi energetici è molto più sano che rivolgersi ad un medico.
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